Alla cerimonia di commiato del Csm, Mattarella: “È stata una consiliatura complessa, segnata da gravi episodi”.
Oggi, martedì 24 gennaio, si è tenuta la nuova votazione per eleggere l’ultimo membro laico del Csm dopo il flop dell’ultima elezione. Pd e M5S si sono rifiutati di eleggere Valentino perché indagato, quindi i nove membri eletti sono: Isabella Bertolini, Daniela Bianchini e Rosanna Natoli in quota FdI; Roberto Romboli per il Pd, Ernesto Carbone, indicato da Azione-Iv. Claudia Eccher e Fabio Pinelli per la Lega e Michele Papa indicato dai 5 stelle.
I doveri del Consiglio
Durante la cerimonia al Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto: “I compiti che la Costituzione e la legge affidano al Csm sono volti ad assicurare l’indipendenza della magistratura, pilastro della nostra democrazia e garantita dalla Costituzione”.
Il presidente ricorda che, nonostante gli episodi complessi che sono stati vissuti, “il Consiglio superiore ha cercato di superare le profonde tensioni prodotte da quelle vicende, per assicurare il corretto funzionamento degli uffici giudiziari. Particolarmente proficua si è rivelata l’azione del Consiglio durante l’emergenza pandemica, nel corso della quale ha sostenuto i dirigenti nella definizione di soluzioni organizzative in grado di garantire lo svolgimento dell’attività giudiziaria”.
Poi ha aggiunto che il Consiglio superiore dovrà garantire l’autonomia e l‘indipendenza della giurisdizione, assicurando il miglior livello di professionalità dei magistrati, “che svolgono con impegno e dedizione la loro attività anche in condizioni ambientali complesse e talvolta insidiose”.
Sergio Mattarella rivolge infine un saluto ai componenti uscenti, dando il benvenuto invece ai nuovi componenti del Cms. Esprime quindi “un sentito ringraziamento al Vicepresidente e ai consiglieri uscenti per l’impegno profuso e per l’attività svolta nel corso del mandato” dicendosi “certo che il nuovo Consiglio saprà svolgere le sue funzioni del quadro di corretti rapporti istituzionali, nell’interesse preminente della Repubblica”.