Certificazione verde Covid nazionale al via dalla seconda metà del mese di maggio: come cambiano le regole per gli spostamenti.
Il mese di maggio è un mese di svolta nella storia dell’emergenza coronavirus: dopo le prime riaperture si procede anche con un considerevole aumento delle restrizioni per quanto riguarda gli spostamenti, con le nuove regole che di fatto sbloccano il turismo e consentono di muoversi con una discreta libertà e senza troppi nodi burocratici. La grande svolta è rappresentata dalla certificazione verde, che sblocca gli spostamenti a livello nazionale. Di fatto con il Green Pass sarà possibile muoversi tra le Regioni anche per motivi di turismo a prescindere dal colore della regione.
La certificazione verde o il Green Pass nazionale: via libera da metà maggio
In occasione del suo intervento al G20 Turismo, Mario Draghi ha annunciato che la certificazione verde (o Green Pass) sarà attiva dalla metà del mese di maggio. L’Italia quindi accelera e anticipa di gran lunga l’Unione europea. La necessità è quella di sbloccare il prima possibile e in sicurezza (per quanto possibile) il mondo del turismo, in piena crisi da un anno circa.
Lo spostamento tra Regioni in zona Gialla
Con il decreto Riaperture il governo ha dato il via libera agli spostamenti anche per motivi di turismo tra due Regioni che si trovano in zona Gialla. Per spostarsi tra Regioni che si trovano in zona Arancione o in zona Rossa invece serve il green pass nazionale (o certificazione verde).
Come funziona il Green Pass nazionale
Le regole sono abbastanza lineari. Per spostarsi per motivi di turismo tra due Regioni che non sono in zona Gialla si dovrà avere il green pass nazionale o Certificazione verde Covid-19. Può richiedere il documento chi ha completato la vaccinazione, chi è guarito dal Covid o chi si è sottoposto nelle 48 ore precedenti a test o tampone per la ricerca del nuovo coronavirus.
“Il decreto prevede l’introduzione, sul territorio nazionale, delle cosiddette “certificazioni verdi Covid-19”, comprovanti lo stato di avvenuta vaccinazione contro il SARS-CoV-2 o la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo.
Le certificazioni di vaccinazione e quelle di avvenuta guarigione avranno una validità di sei mesi, quella relativa al test risultato negativo sarà valida per 48 ore. Le certificazioni rilasciate negli Stati membri dell’Unione europea sono riconosciute come equivalenti, così come quelle rilasciate in uno Stato terzo a seguito di una vaccinazione riconosciuta nell’Unione europea“.
Per maggiori informazioni, di seguito tutte le regole su come richiedere la certificazione e chi la rilascia.
La certificazione anche per i turisti stranieri
L’idea del governo è quella di sbloccare anche il turismo internazionale, estendendo la certificazione verde anche a chi viene dall’estero. Nella prima fase, come abbiamo visto, il Green Pass serve solo per spostarsi tra Regioni, ma a fine maggio si potrebbero rivedere le regole.
Il coprifuoco
Se l’intenzione è quella di aprire le porte ai turisti stranieri nel minor tempo possibile, è evidente che il governo dovrà muoversi in tempi anche relativamente brevi per cancellare il coprifuoco. Si tratta di una restrizione pesante, in grado di scoraggiare il turismo.
Il Green Pass europeo sarà disponibile dalla seconda metà del mese di giugno
Come anticipato, il governo ha deciso di anticipare l’Unione europea che sbloccherà il pass verde Ue solo dalla seconda metà del mese di giugno. Di fatto l’Italia guadagna un mese su Bruxelles.
“Noi dobbiamo offrire regole chiare e semplici per garantire che i turisti possano venire da noi in sicurezza. A partire dalla seconda metà di giugno sarà pronto il green pass europeo. Nell’attesa, il governo italiano ha introdotto un pass verde nazionale, che entrerà in vigore già a partire dalla seconda metà di maggio“, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Mario Draghi.