Ora Yonghong Li vuole portare Elliott in tribunale

Cessione Milan, Yonghong Li vuole portare il Fondo Elliott in tribunale. Il rischio è quello di un’ulteriore perdita di tempo che non fa comodo a nessuno.

La cessione del Milan si tinge di giallo. Anzi, non più. L’era di Yonghong Li sembra ormai giunta al termine e solo un passo indietro da parte del Fondo Elliott può cambiare il corso di una storia già scritta. Il problema è che il suddetto passo indietro costa almeno 415 milioni di euro da versare in tempi brevissimi. Non essendo arrivati neanche trentadue milioni risulta difficile credere che in una settimana Yonghong Li possa stupire tutti con un nuovo colpo di scena.

Cessione Milan, falliti i tentativi in extremis di Yonghong Li

È finita dunque nel peggiore dei modi l’avventura degli asiatici alla guida del Milan. Presentati da Berlusconi come investitori affidabili, nel corso dei primi mesi non hanno fatto mancare nulla alla squadra e alla dirigenza. Qualcosa si è rotto quando sono saltati i piani per il rifinanziamento del debito con il Fondo Elliott, quei trecento e passa milioni che hanno frenato un po’ tutti. Ma in fondo Paul Singer ha fatto il suo gioco e lo ha fatto bene.

Emblema dell’epoca Li resteranno le lacrime di David Han, a Londra per un ultimo disperato tentativo di chiudere con un magnate di turno la trattativa per la cessione del Milan. Nulla di fatto, ovviamente.

YONGHONG LI

Milan, Yonghong Li vuole muoversi per vie legali contro il Fondo Elliott

La novità è che nonostante tutto Yonghong Li non è intenzionato ad arrendersi. Secondo quanto emerso proprio nelle ultime ore, il presidente del Milan sarebbe intenzionato a portare il Fondo Elliott in tribunale. Da quanto si sa del contratto firmato dai due, il gruppo Singer ha agito nella legalità limitandosi a far valere i propri diritti dopo essersi impegnato a mantenere fede ai propri doveri. Gli ultimi trentadue milioni versati nelle casse del Milan sono arrivati dall’America. Dalla Cina era arrivato solo un fax abbastanza cordiale che non avrebbe consentito però alla dirigenza di provvedere alle spese del club.