Oggi Maurizio Landini ha replicato le parole della premier Meloni, ribadendo la diversità profonda tra governo e Cgil.
“Siamo una bella organizzazione perché siamo fatti di uomini e donne vere che credono in quello che fanno”, dice al Palacongressi di Rimini Maurizio Landini, che oggi sarà confermato per un secondo mandato da segretario generale del sindacato della Cgil. Ieri si è tenuto l’incontro con la Meloni, in cui il segretario ha dichiarato la necessità di “chiedere ascolto ma anche a dare ascolto”.
Durante l’intervento di ieri al XIX Congresso della Cgil a Rimini, Giorgia Meloni ha ribadito il no al salario minimo e al reddito di cittadinanza, rimarcando la “diversità molto profonda, molto consistente”, tra il governo e il sindacato. Infuriando delegali e sindacalisti, questi si sono detti pronti ad un altro sciopero.
La Cgil pronta alla mobilitazione
“Bisogna avviare una mobilitazione che non esclude alcuno strumento, compreso se necessario lo sciopero. Lo vogliamo fare insieme a Cisl e Uil, ne discuteremo con loro, abbiamo già un incontro fissato la prossima settimana”, dichiara Maurizio Landini per quanto riguarda il fisco.
La protesta nasce dall’approvazione del governo della riforma fiscale, che stabilisce la riduzione a tre aliquote dell’Irpef, con “il 94% dell’Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati, che ha 100 miliardi di evasione e dove le rendite hanno una tassazione inferiore al lavoro”. Serve “una seria riforma fiscale per un nuovo patto di cittadinanza”, insiste il segretario.
Il discorso di Landini
Sul palco del Palacongressi di Rimini, Landini ringrazia il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “che con il suo messaggio, le sue parole ha riconfermato il valore della nostra Costituzione e del lavoro”. Poi continua: “La presidente del Consiglio ci ha ricordato ieri il giorno dell’unità nazionale. Un valore importante ma vorrei che se ne ricordasse non solo il 17 marzo, ma il 18, il 19, il 20, il 21… C’è una contraddizione: come si fa a votare l’autonomia differenziata e poi venire qui e parlare di unità nazionale”.
“Questo parlamento faccia quello che deve fare, si sciolgano le forze che si richiamano al fascismo: un atto di questo genere parlerebbe molto di più di tante dichiarazioni. Si rimetta al centro la Costituzione”, rimarca.