Il 6 settembre 2020 Willy Monteiro Duarte è stato pestato fino alla morte: aveva solo cercato di sedare una rissa. Ecco cosa sappiamo di lui.
Ragazzo affidabile, pacifico ed altruista: Willy Monteiro Duarte è ricordato così da tutti gli amici e familiari che lo piangono dalla tragica notte del 6 settembre 2020, quando un gruppo di ragazzi lo ha ucciso in un pestaggio davanti ad un locale nel comune di Colleferro, Lazio. Ripercorriamo insieme la sua storia.
Willy Monteiro Duarte: la biografia
Willy Monteiro Duarte è nato a Roma, il 20 gennaio 1999, sotto il segno del Capricorno: aveva perciò appena 21 anni quando è stato pestato fino alla morte, la notte del 6 settembre 2020.
E’ cresciuto tra Como, in Lombardia, e Paliano, nel Frusinate, con i genitori di origine capoverdiana e la sorella Milena, due anni più piccola di lui. Si è diplomato all’Istituto Alberghiero di Fiuggi e ha subito cominciato a lavorare nelle cucine di diverse strutture ricettive: appena prima della sua scomparsa, aveva portato a termine una stagione in un villaggio turistico in Calabria ed aveva iniziato a lavorare in un albergo di Artena.
Subito dopo la sua morte, è stato descritto da tutti come un ragazzo d’oro: pacifico e tranquillo di carattere, non beveva e non fumava. Riponeva tutte le sue energie nel lavoro di cuoco, nel quale era molto preciso, e nella sua seconda grande passione, il calcio. Giocava infatti nel club di Paliano e seguiva con ardore la sua squadra del cuore, la Roma.
Willy Monteiro Duarte: la sera del pestaggio
Era appena uscito dal lavoro la sera in cui è stato ucciso: tornato a casa solo per cambiarsi e sistemarsi, Willy Duarte era poi passato a prendere gli amici di sempre con la sua auto per andare nel vicino comune di Colleferro e trascorrere una serata in compagnia.
Proprio lì, in piazza Oberdan, nei pressi del locale ‘Due di Picche’, sarebbe scoppiata una rissa: Willy si sarebbe intromesso con l’intento di sedarla ed aiutare un amico in difficoltà, ma proprio per questo sarebbe stato preso di mira da un gruppo di ragazzi particolarmente aggressivi, chiamati apposta sul luogo. Si tratta dei fratelli Gabriele e Marco Bianchi, di Mario Pincarelli e di Francesco Belleggia, tutti originari di Artena.
Il pestaggio è stato talmente brutale che lo ha portato alla morte, e i soccorsi chiamati sul posto non sono riusciti a salvarlo. Per tali eventi, i fratelli Bianchi sono stati condannati inizialmente all’ergastolo – pena poi scesa a 24 anni, mentre gli altri due hanno ricevuto rispettivamente 21 e 23 anni di carcere.
La memoria di Willy Monteiro Duarte
L’intera opinione pubblica è rimasta scossa dopo un tale avvenimento violento: per questo, sono state realizzate diverse azioni per perpetuare la memoria del giovane Willy. Su tutte, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito la medaglia d’oro al valore civile alla memoria, in quanto “luminoso esempio, anche per le giovani generazioni, di generosità, altruismo, coraggio e non comune senso civico, spinti fino all’estremo sacrificio”.
Dopo la sua morte, il governo ha deciso di inasprire le pene per il reato di rissa, introducendo il Daspo Willy, cioè il divieto di accesso a determinati edifici di soggetti considerati pericolosi.
Ancora, i suoi amici, il regista Riccardo De Angelis e il musicista Mauro Passa gli hanno dedicato un videoclip “Il sorriso di Willy”, nel quale sono presenti diverse immagini del ragazzo, in momenti felici e sereni.