Crisi di governo, chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio? Chi sostituirà Conte se si procedesse con la formazione di un nuovo esecutivo?
Le dimissioni di Conte e l’apertura formale della crisi di governo lascia l’Italia nell’incertezza e la domanda che tutti si pongono sostanzialmente è una: chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio?
Come abbiamo visto nei giorni scorsi, questa crisi di governo non è al buio ma quasi. Sostanzialmente potrebbe succedere di tutto, dalla riconferma di Conte alle elezioni anticipate. Tra i due estremi ci sono infiniti scenari che rientrano nel gioco della politica.
Crisi di governo, chi sarà il nuovo presidente del Consiglio?
Nonostante l’incertezza, i dubbi e la mancanza di informazioni sulle trame di palazzo, il toto-nomi su chi sostituirà Conte a Palazzo Chigi è scattato puntualissimo e riporta in auge nomi noti e vecchie suggestioni circolate già alla fine del primo governo Conte, quello giallo-verde.
Giuseppe Conte
Non si esclude che Conte possa succedere a Conte. Ancora una volta. La via sarebbe quindi quella di un Conte ter. Il Presidente del Consiglio dimissionario avrebbe rimesso il mandato nelle mani di Mattarella per evitare di andare sotto in Senato in occasione del voto su Bonafede e per spingere i responsabili ad uscire allo scoperto e riunirsi in un gruppo parlamentare solido in grado di sostituire Italia Viva o comunque di rendere i renziani utili alla causa ma non necessari. I risultati ottenuti al momento sono inferiori alle aspettative, e nel caso in cui non prendesse forma una maggioranza solida senza Italia Viva Conte potrebbe definitivamente lasciare il posto a Palazzo Chigi. Ma a chi?
Dario Franceschini
Nel caso in cui la vecchia maggioranza, ossia quella del Conte Bis, si accordasse per andare avanti con un nuovo Presidente del Consiglio, al posto di Conte dovrebbe salire uno scelto tra il Pd e il Movimento 5 Stelle. Nel caso in cui la spuntassero i dem le porte di Palazzo Chigi potrebbero aprirsi per Dario Franceschini, punto di riferimento all’interno dell’esecutivo. Questo escludendo, e sinceramente viene da escluderlo, che Zingaretti possa proporsi per il ruolo di premier.
Luigi Di Maio
Se a Palazzo Chigi andasse un uomo del Movimento 5 Stelle Di Maio sarebbe tra i favoriti o comunque nella lista dei candidati che hanno accesso alla selezione finale. Stando alle indiscrezioni emerse in questi giorni il nome di Di Maio sarebbe caldeggiato anche da una parte di Italia Viva, ma non è scontato che il fu capo politico dei 5 Stelle giri le spalle a Conte.
Roberto Fico
Un altro nome caldo in questi giorni è quello di Roberto Fico, apprezzato per il suo ruolo come Presidente della Camera. Si tratta di una figura che gode della stima del Partito democratico e che sicuramente rispecchia l’anima a sinistra del MoVimento, come confermato dalle tante discussioni con Matteo Salvini.
Paolo Gentiloni
C’è chi in queste ore suggerisce anche il nome di Paolo Gentiloni, che potrebbe trasferirsi da Bruxelles a Roma per fare ritorno a Palazzo Chigi. La sua candidatura non sembra così forte.
Chi sostituirà Conte in caso di governo istituzionale?
Non si può escludere che la crisi di governo possa esaurirsi con la formazione di un governo istituzionale. Una maggioranza debole e senza accordo sul dopo-Conte potrebbe mettere sul piatto l’ipotesi di un governo dalle larghe intese e la proposta potrebbe essere accettata anche dal Centrodestra, che pure spinge per il voto. A quel punto si potrebbe decidere di affidare l’esecutivo ad una figura tecnica.
Marta Cartabia
Uno dei nomi in circolazione è quello di Marta Cartabia, ex Presidente della Corte Costituzionale che gode della stima del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del mondo della politica.
Mario Draghi
Parlando di governo istituzionale non si può non fare il nome di Mario Draghi, tirato in ballo dai giornali e dalle forze politiche da settimane se non addirittura da mesi. Si tratterebbe di una figura stimata in Italia e in Europa, accettata dal Centrodestra e con competenze in ambito economico che potrebbero fare comodo nel determinato momento storico.