Chi sono gli oligarchi e perché se ne parla: il rapporto con Putin e il loro ruolo in Russia.
Dall’inizio della guerra in Ucraina si parla con una certa insistenza degli oligarchi russi, che di fatto possiamo definire come i grandi imprenditori russi, gli uomini più importanti ed influenti del Paese. Si tratta della gran parte dei casi di persone molto vicine al Cremlino, ma questo anche per ragioni storiche, come vedremo.
Il significato
Iniziamo la nostra analisi dal significato del termine. La parola oligarca viene dal greco: olígoi (ὀλίγοι), che significa pochi e arché (ἀρχή) che significa comando. La traduzione è quindi quella di comando di poche persone
Chi sono gli oligarchi
La figura dell’oligarca nasce nella seconda metà degli anni Ottanta, quanto Gorbachev decisi di muovere i primi passi nel mondo della liberalizzazione del mercato.
Si tratta degli uomini più ricchi delle ex repubbliche sovietiche che hanno approfittato della caduta dell’Unione sovietica per comprare la maggior parte o la totalità delle aziende che un tempo erano dello Stato. Con la fine dell’Unione sovietica, questi paperoni si assicurarono il controllo delle principali aziende e società acquistando le azioni a costi ridotti. Questo perché le azioni venivano acquistate dalla gente comune, che preferiva il denaro ai titoli. O meglio, persone che, ridotte alla fame, avevano bisogno di denaro. Riassumendo, poche persone con ingenti somme di denaro si assicurarono per pochi soldi il controllo delle principali società. Quelli che erano i beni statali divennero beni privati. In mano avevano un patrimonio inestimabile.
La battaglia di Putin
L’età dell’oro degli oligarchi finisce con l’inizio dell’impero di Vladimir Putin. L’ex funzionario del KGB, divenuto Presidente, ha da subito dichiarato guerra agli oligarchi. O meglio, ha chiesto la loro collaborazione per risollevare le sorti di un Paese alla fame, in piena crisi economica, al collasso dopo aver perso la corso sfrenata conosciuta come Guerra Fredda. Putin chiese a questi oligarchi di versare il dovuto a Mosca e di non svendere i beni del Paese all’estero. Alcuni accettarono, altri ebbero ingenti problemi con la giustizia russa. Molti furono accusati di evasione fiscale, alcuni furono arrestati, altri lasciarono la Russia. L’analisi storica si divide. In molti casi le accuse erano legittime e legittimate dai fatti ma è difficile non leggere questa lotta agli oligarchi meno collaborativi come una sorta di caccia all’uomo, una battaglia di natura politica. Il risultato è che oggi quasi tutti gli oligarchi sono uomini vicini a Putin.