Dopo il caso Balocco, alcune aziende hanno preso le distanze da Chiara Ferragni che aveva già iniziato alcune campagne pubblicitarie.
Era tutto pronto per il lancio della nuova pubblicità della Coca Cola, che sarebbe andato in onda a fine gennaio. Ma per Chiara Ferragni i piani sono andati in frantumi dopo che l’azienda della bevanda più famosa d’Italia ha deciso di tagliare i rapporti con l’influencer, dopo lo scandalo del caso Balocco.
Bloccato lo spot della Coca Cola
“Abbiamo lavorato con Chiara in Italia nel 2023, anche per alcune riprese tenutesi lo scorso dicembre. Al momento non prevediamo di usare questi contenuti“, spiega Coca Cola in merito alla notizia diffusa da Repubblica.
Chiara Ferragni, infatti, era stata scelta dall’azienda per girare uno spot che – secondo quanto programmato inizialmente – sarebbe dovuto andare in onda a fine gennaio, facendola partire nel periodo del debutto del Festival di Sanremo 2024. Tuttavia, dopo il caso dei pandoro Balocco e delle uova di Pasqua (seguiti poi dall’ultima segnalazione riguardo agli acquisti sul suo store online), la società ha deciso di bloccare la campagna pubblicitaria.
Fuga dei brand da Chiara Ferragni
Come spiega il Codacons, non solo l’azienda della Coca Cola ha deciso di distaccarsi dalla figura di Chiara Ferragni, “a seguito dello scandalo sulla finta beneficenza legata al pandoro Balocco”. Ma anche altre aziende hanno fanno dietrofront con le collaborazioni con l’influencer.
Infatti, “tutte le altre aziende che hanno contratti di sponsorizzazione con influencer famosi devono adottare analoghe misure o scatteranno inevitabili provvedimenti da parte dei consumatori”, spiega l’associazione.
Il 21 dicembre, anche Safilo – nota azienda di occhiali – ha preso le distanze dalla Ferragni, impegnandosi “a promuovere una cultura aziendale basata sull’onestà, l’integrità, la correttezza e la buona fede, oltre, naturalmente, a rispettare le leggi in vigore in ciascun paese dove il Gruppo opera”.
‘Adesso però la questione si allarga a tutto il mondo dei social network che appare poco trasparente, e le aziende che hanno contratti di sponsorizzazione con gli influencer famosi “devono adottare analoghi provvedimenti, considerati i gravi fatti emersi e la pubblicità ingannevole od occulta che troppo spesso viene fatta da tali personaggi attraverso i canali social”.