Si registra una sorta di rivolta nei confronti di Chico Forti dopo il rientro in Italia. In carcere c’è grosso malcontento da parte dei detenuti.
Il rientro in Italia di Chico Forti è stato ampiamente raccontato dai principali media italiani. Così come nelle scorse ore si è parlato del primo incontro dopo tantissimi anni tra l’uomo e sua madre. Eppure, proprio queste vicende avrebbe generato un certo malcontento e una sorta di rivolta da parte degli altri detenuti del carcere di Verona, proprio verso Forti e il trattamento a lui riservato.
Chico Forti, la rivolta dei detenuti del carcere
Secondo quanto si apprende da Repubblica, citata da svariati media italiani, dopo il suo rientro in Italia il condannato per omicidio Chico Forti è stato trasferito nel carcere di Verona dove, però, si sarebbe creato un certo malcontento per il trattamento a lui riservato. In modo particolare dopo l’incontro tra l’uomo e sua madre, andato in scena a Trento nei giorni scorsi.
In questo senso, questa situazione non sarebbe piaciuta agli altri individui del carcere di Verona. “Venga qua con noi a vedere che inferno è questo”, avrebbero detto gli altri carcerati come riporta l’associazione Sbarre di Zucchero citata da Repubblica. “Dispiace vedere questa situazione di privilegio, specie se ad assistere a questo spettacolo è gente che deve dividere pochi metri di spazi vitali in una cella”, avrebbe aggiuntoi la moglie di un detenuto.
Niente di personale
I detenuti del carcere di Verona, va detto, non sarebbero esattamente “contro” Forti ma contro questi privilegi che l’uomo ha ottenuto. A sottolineare questa precisazione sarebbe stato Marco Costantini, segretario di Sbarre di zucchero: “Sono molto felice che Chico Forti sia tornato in Italia e che abbia potuto riabbracciare la mamma, ma come mai non c’è questa sollecitudine anche con gli altri detenuti? C’è gente che aspetta da anni per andare a trovare la madre. E a volte c’è chi non riesce ad arrivare nemmeno in cimitero, per salutare il proprio caro deceduto”, le sue parole riprese da diversi media. “In un carcere già problematico come Montorio non ci possono essere detenuti di Serie A e altri di serie Z”, avrebbe aggiunto ancora Costantini.