La mamma dei due bambini Ciccio e Tore trovati morti nel 2008 chiede che venga riaperta l’inchiesta perché si tratta di omicidio.
In un casolare a Gravina di Puglia non distante da Bari furono trovati i due bambini di 11 e 13 anni Ciccio e Tore, Francesco e Salvatore probabilmente per un gioco finito male. Secondo la madre dei due bambini però non si è trattato di un incidente ma di un omicidio. La mamma, che ancora non si dà pace, è convinta che i suoi figli furono istigati da qualcuno ad andare nella masseria abbandonata.
Intervistata dal Corriere del Mezzogiorno, la mamma di Ciccio e Tore chiede giustizia e chiede che venga riaperta l’inchiesta e avviate nuove indagini. Secondo lei i due bambini non sarebbero mai andati in quella che veniva chiamata la “casa delle cento stanze” perché era un posto che non frequentavano. Non è la prima volta che la donna chiede la riapertura delle indagini già aveva provato a farlo nel 2012.
Uno dei due poteva essere salvato
Il motivo per la mamma di Ciccio e Tore è che ci sono ancora molte incongruenze in tutta la vicenda e tra le testimonianze dei ragazzi che erano con i suoi figli quel giorno in cui scomparvero. La donna è convinta che sono stati commessi errori nelle indagini perché le testimonianze furono considerate inattendibili anche se alcuni dettagli corrispondevano.
I due bambini furono trovati sul fondo di un pozzo all’interno del casolare due anni dopo la loro scomparsa. Nel corso degli anni sono state tentate varie piste da maltrattamenti familiari a sospetti di pedofilia nella cittadina pugliese. A distanza di tanti anni la mamma chiede ancora verità e giustizia, inoltre secondo la donna uno dei due poteva essere salvato mentre uno dei due è morto sul colpo all’impatto con il suolo. L’altro sarebbe morto di stenti dopo un paio di giorni come ha rivelato l’autopsia. Inoltre, sulle pareti del pozzo sono stati trovati graffi che indicano che il bambino aveva cercato di uscire.
