Dopo il trauma del lockdown da Covid, i residenti della città di Xi’an non approvano la possibilità di un ritorno alle restrizioni.
Dopo gli ultimi anni che sono stati teatro della pandemia da Covid, adesso – a pandemia (quasi) svanita – emerge un altro timore: sarà necessario un nuovo lockdown per fronteggiare i picchi di influenza? Questo è ciò che la città di Xi’an, capoluogo cinese della provincia di Shaanxi, ha ipotizzato. I cittadini però non sembrano pronti ad affrontare nuovamente una situazione del genere.
L’epidemia influenzale
Lo scopo sarebbe quello di combattere futuri picchi influenzali, ed emergenziali. Le chiusure riguarderebbero spazi pubblici e scuole, nel caso in cui l’epidemia rappresentasse una “vera minaccia”, dal momento che negli ultimi tempi in Cina i tassi di contagio da influenza hanno superato di gran lunga quelli del Covid, che ormai sono in calo.
L’epidemia influenzale, oltre alla malattia in sé, causa di conseguenza anche disagi per quanto riguarda la carenza di farmaci. Tuttavia, i cittadini di Xi’an si dicono preoccupati su un possibile ritorno ad un lockdown, definito ad oggi “eccessivo” come misura. Sull’app di messaggistica cinese Weibo, molti utenti fanno notare come i focolai di influenza fossero comuni anche prima del Covid, ma la vita procedeva normalmente.
L’ipotesi di Xi’an
Secondo quanto emerso mercoledì, i funzionari della città di Xi’an pensano di approcciare con un nuovo lockdown nel momento in cui la diffusione dell’influenza raggiunge un livello acuto. In realtà, otto anni fa, anche Shanghai aveva limitato di scuole, luoghi di lavoro e assembramenti in generale, in caso di una grave pandemia influenzale.
Anche se l’ipotesi sembra improbabile, “per i residenti locali che sono stati traumatizzati dai lockdown non molto tempo fa, il ritorno allo stesso metodo draconiano nell’affrontare i focolai di influenza non è in alcun modo giustificato”, dice alla Bbc Huang Yanzhong, membro del Council on Foreign Relations.
