Guerra in Ucraina, la circolare ai militari italiani: “Addestrarsi al combattimento”

Guerra in Ucraina, la circolare ai militari italiani: “Addestrarsi al combattimento”

E’ polemica per la circolare inviata dallo Stato maggiore dell’Esercito ai militari italiani. Paese pronto ad entrare in guerra?

ROMA – La circolare inviata dallo Stato maggiore dell’Esercito ai militari italiani ha provocato diverse polemiche e, soprattutto, smentite. A diffondere il documento sui social, come riportato da La Repubblica, è stato Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista.

In questa lettera si invita tutti i militari italiani a fare attenzione nel presentare le domande di congedo anticipato e, soprattutto, di iniziare ad addestrarsi al combattimento. Si tratta di una misura precauzionale per lo Sme in un quadro geopolitico in evoluzione, ma la polemica non è mancata.

L’Italia entra in guerra?

L’Italia, almeno restando alle parole di Luigi Di Maio, non sembra avere nessuna intenzione di entrare in guerra contro la Russia. Allora perché questa circolare? Dallo Sme, come detto, è stato precisato che si tratta di un piano precauzionale per essere pronti in caso di una escalation mondiale.

Sicuramente la lettera ha provocato diverse polemiche e Rifondazione Comunista è pronta a chiedere un chiarimento in Parlamento su questa vicenda. Come detto, al momento non esiste nessuna possibilità di un ingresso in guerra da parte dell’Italia, ma il quadro è in continuo aggiornamento che il nostro Paese ha deciso di non farsi trovare impreparato.

Esercito italiano

I militari ancora in Italia

I militari italiani continuano il loro lavoro senza particolari variazioni. Come detto in precedenza, da parte dell’Italia non c’è nessuna intenzione di andare in Ucraina per aiutarli in prima linea contro la Russia. La circolare sembra essere in particolare un invito precauzionale per tenersi pronti in caso di una escalation mondiale.

Vedremo, quindi, cosa succederà nei prossimi giorni e se davvero questa guerra si trasformerà in un vero e proprio confronto a livello mondiale.