Nuovi scontri tra palestinesi e esercito israeliano. Nello scontro muore anche il leader di Fossa dei leoni. L’Anp chiede l’intervento della comunità internazionale contro Israele.
Nella notte in Cisgiordania ci sono stati violenti scontri tra palestinesi e esercito israeliano. A Nablus sono rimasti uccisi sei palestinesi e una ventina sono rimasti feriti. Uno dei giovani palestinesi è morto in un blitz israeliano vicino Ramallah. Le truppe israeliane hanno distrutto un edificio ritenuto il quartier generale di un gruppo armato chiamato “Fossa dei leoni”. Qui i militanti fabbricavano bombe secondo Israele.
“Una forza congiunta di soldati dell’esercito, agenti dello Shin Bet (Agenzia di sicurezza israeliana) e unità antiterrorismo ha fatto irruzione in un appartamento nella città vecchia di Nablus che veniva utilizzato anche come laboratorio e nascondiglio di esplosivi da membri senior della “Fossa dei leoni”, ha dichiarato l’esercito israeliano.
La Palestina chiede l’intervento internazionale
Nei violenti scontri a fuoco sono morti 6 palestinesi tra cui quello che era considerato il leader di questo gruppo armato Wadia al-Houh, 31 anni. “Fossa dei leoni” è un gruppo di giovani miliziani del Nord della Cisgiordania che è stato ritenuto responsabile di decine di attacchi negli ultimi mesi.
Solo in Cisgiordania sono già 132 palestinesi uccisi dall’esercito israeliano. Un dato che porta quest’anno a essere il più sanguinoso dal 2015, anno dell’Intifada del coltello. Nel frattempo, l’Anp (autorità nazionale palestinese) in seguito ai violenti scontri a fuoco in Cisgiordania, ha chiesto la mobilitazione della comunità internazionale nei confronti di Israele. La richiesta è alla Corte penale internazionale di aprire un’inchiesta sui “crimi di guerra odiosi compiuti da Israele” che secondo il ministero degli esteri palestinese devono essere giudicati.
Abu Mazen chiede che intervengano gli Stati Uniti a fare pressioni su Israele e interrompere le incursioni militari in Cisgiordania. Nelle città palestinesi cisgiordane intanto si moltiplicano le manifestazioni di protesta contro Israele. A Nablus è stata indetta una “giornata di collera”, accompagnata da uno sciopero generale.