E’ stata colpita la Transnistria, la regione filorussa della Moldavia che ora teme l’invasione russa.
Da settimane Kiev parlava di movimenti in Transnistria e di un suo possibile coinvolgimento nel conflitto in Ucraina. La Transnistria è una regione separatista della Moldavia filorussa, autoproclamatasi indipendente. La regione si trova al confine con l’Ucraina e potrebbe intervenire da ovest in aiuto all’esercito russo.
Ieri ci sono state delle esplosioni nell’edificio del ministero per la Sicurezza statale a Tiraspol la capitale della regione. Al momento non ci sono morti o feriti, l’edificio è stato colpito con delle lanciagranate e ancora non è chiaro da quale parte, probabilmente dai russi. Secondo il ministero della Difesa ucraino, l’esercito russo avrebbe attaccato il sito per creare un pretesto e invadere l’Ucraina da ovest.
Come il Donbass, la Transnistria potrebbe essere il prossimo obiettivo di annessione della Russia il cui obiettivo è “liberare” e unire tutti i popoli filorussi. La regione, inoltre, si trova in una posizione strategica sul Mar Nero a pochi chilometri da Odessa. L’importante città portuale ucraina è uno dei maggiori obiettivi, anche economici, del Cremlino. Conquistare Odessa significa danneggiare gravemente l’economia e il commercio ucraino.
L’obiettivo di Putin a sud ovest
Per conquistare il sud dell’Ucraina, compresa Odessa, la Russia sta creando pretesti come quello avanzato dal generale russo che ha dichiarato: «ci sono prove che la popolazione russofona sia perseguitata». Come ha dichiarato anche una fonte del governo locale: “L’obiettivo dell’incidente di oggi è creare pretesti per forzare la situazione di sicurezza nella regione della Transnistria, che non è controllata dalle autorità costituzionali”.
La regione della Transnistria chiede l’annessione alla Russia e questo potrebbe essere un buon momento per Putin per annettere un territorio filorusso a ovest. I rapporti tra Mosca e Tiraspol sono molto stretti, il Cremlino paga una pensione agli anziani e fornisce gas a prezzi calmierati come se fossero suoi cittadini.
Secondo l’intelligence ucraina l’attacco in Transnistria è “una provocazione russa” preparata da giorni. I servizi di intelligence sono entrati in possesso di una prova che confermerebbe la responsabilità russa dove si parlava di attacco con granate da tre giorni. Il ministero della difesa ucraina denuncia “la serie di misure provocatorie organizzate dal servizio federale di sicurezza russo per seminare il panico e sentimenti antiucraini“.