Come cambiano i trasporti dopo il coronavirus: distanziamento ed entrate contingentate.
ROMA – Come cambiano i trasporti dopo il coronavirus? Il Governo è al lavoro per cercare di programmare la ripartenza dell’Italia anche per quanto riguarda gli spostamenti nello stesso comune e da una città ad un’altra. La decisione finale spetterà al Governo con la task force per la ricostruzione guidata da Colao nelle prossime ore presenterà un piano per consentire al nostro Paese di riprendere una normalità diversa dalla precedente.
Come cambiano i trasporti dopo il coronavirus?
Il Governo sta lavorando ad un piano per evitare l’affollamento in metropolitana e negli autobus. L’intenzione di Palazzo Chigi è quella di contingentare l’entrata nei mezzi pubblici e l’unico modo per farlo è scaglionare gli orari al lavoro.
“Non possiamo permetterci – ha detto la ministra De Micheli – che milioni di persone si muovano tutte insieme dalle 7:30 alle 9:30. Questo non sarà possibile almeno fino a quando non troveremo il vaccino. L’ipotesi è quella di riempire i mezzi pubblici al massimo al 60% per garantire il distanziamento sociale“. Per questo motivo dovrebbero essere rafforzati il numero degli autobus e delle metro per garantire un servizio completo.
Gli italiani preferiranno l’auto privata?
In futuro gli italiani potrebbero preferire l’auto privata ai mezzi pubblici. Il rischio di ingressi contingenti dovrebbe portare i nostri connazionali ad utilizzare una macchina per arrivare il prima possibile sul luogo di lavoro e non fare interminabili file.
Secondo una ricerca Ipsos in Cina, dopo l’emergenza coronavirus i cittadini orientali hanno deciso di utilizzare il proprio mezzo privato ai bus o alle metro. Risultati simili si potrebbero registrare anche in Italia. Si attendono le decisioni del Governo per capire come strutturare la ‘fase 2’ anche per quanto riguarda i trasporti.
Scarica QUI la guida con tutte le precauzioni da prendere per limitare il contagio da coronavirus.