Quello giapponese è un tipo di giardino assai suggestivo, diffuso in Oriente, ovviamente, ma ormai gettonatissimo anche in Europa: tantissime persone, infatti, subiscono il fascino di questi splendidi ambienti outdoor, di conseguenza desiderano ricrearli nei propri spazi.
Ma come si può ricreare un giardino giapponese? Quali sono i principali accorgimenti da tenere in considerazione? In quest’articolo lo andremo a scoprire, non prima di una piccola digressione storica.
I giardini giapponesi raccontano storia e cultura
In Giappone, il giardino è sempre stato considerato un autentico simbolo, di conseguenza gli è sempre stata riservata una particolare cura, al contempo questi spazi verdi hanno raccontato, e raccontano tutt’oggi, le epoche e le influenze culturali di cui la società giapponese è stata protagonista.
A definire lo stile dei giardini giapponesi è stato certamente il buddhismo, con gli splendidi e sfarzosi spazi verdi che contraddistinguevano i palazzi imperiali, il cosiddetto periodo Edo ha donato ai giardini un aspetto pittoresco e ludico, il periodo Kamakura ne ha esaltato l’aspetto trascendentale, dal momento che i giardini rappresentavano il luogo di meditazione per eccellenza, e via discorrendo.
Quel che è certo è che, in secoli di storia, il giardino giapponese ha acquisito un’identità piuttosto ben definita, che andiamo subito a presentare.
I principali capisaldi dei giardini giapponesi
Anzitutto, il giardino giapponese è assolutamente un luogo di relax: questi spazi non sono concepiti come meramente decorativi, ma sono dei luoghi in cui permanere e rilassarsi per ritrovare il proprio equilibrio.
Questo principio, come detto, nasce dalla tradizione religiosa nipponica, ma vale in ogni caso, vale anche per chi non ha, da questo punto di vista, alcuna fede, ma vuol vivere il proprio giardino come un autentico luogo di rigenerazione.
Quello giapponese è sicuramente un giardino molto ricco di elementi e di colori: il grigio delle rocce, il verde rigoglioso, i vivaci fiori e tanto altro ancora, e ciò lo rende particolarmente affascinante e pittoresco.
Altro importante caposaldo di questi giardini sono le forme, rigorosamente morbide e tondeggianti, una caratteristica, questa, in linea con l’essenza rilassante di questi bellissimi spazi outdoor; nei giardini giapponesi, al contrario di quelli nostrani, le spigolosità sono pressoché assenti.
Come realizzare un giardino giapponese
Sulla base di quanto sottolineato, andiamo ora a scoprire come si può allestire un giardino giapponese dal punto di vista pratico.
Partiamo dalla cosa più importante, ovvero le piante: una fonte assolutamente autorevole quale il blog Codiferro propone, per un giardino come questo, aceri, ginepri, canne, bambù, tutte piante assolutamente in linea con lo stile nipponico e, allo stesso tempo, adatte ai climi nostrani; non possono inoltre mancare tante belle piante fiorite, utili per conferire all’ambiente la sua tipica vivacità.
Per allestire un giardino giapponese è utile procurarsi delle rocce dalle diverse dimensioni: l’ideale è optare per rocce dalle superfici lisce e tondeggianti, assolutamente predilette dai giapponesi.
Le rocce devono essere disposte in base al proprio gusto, ma evitando assetti troppo regolari: quello giapponese deve essere un giardino armonioso, ma anche assolutamente naturale nel suo colpo d’occhio.
Un altro elemento che ricorre assai spesso nei giardini giapponesi è l’acqua, di conseguenza si possono realizzare dei piccoli specchi d’acqua artificiali, ad esempio dei laghetti.
Potenzialmente, qualsiasi grande contenitore può andar bene per creare un laghetto, ad ogni modo in commercio si possono trovare dei laghetti in plastica da interrare dalle forme tondeggianti molto naturali, assolutamente perfetti, dunque, per un giardino giapponese.
Si può anche pensare di allevare, nei laghetti, dei pesci adatti alla vita outdoor, come i comuni pesci rossi e le carpe koi; quest’ultime, in particolare, sono considerate un vero e proprio simbolo della cultura giapponese e sfoggiano dei colori davvero meravigliosi.
Sebbene si tratti di animali piuttosto resistenti, anche pesci rossi e carpe koi sono a tutti gli effetti degli animali domestici e, in quanto tali, richiedono cure ed attenzioni, bisogna dunque acquistarli solo se si è in grado di prendere quest’impegno.
Affinché un laghetto possa rivelarsi adatto alla vita dei pesci deve essere munito di una pompa che tenga in circolo l’acqua e di un filtro, adeguato al suo litraggio, che la mantenga pulita.
Può essere un’ottima idea fare in modo che la pompa riversi l’acqua in laghetto ricreando delle piccole cascate, magari riversandola dapprima su delle rocce: il suono prodotto dall’acqua si rivelerà molto piacevole e accentuerà la capacità del giardino di donare una sensazione di pace e di relax.
Laddove si volesse evitare l’acqua si possono realizzare, in alternativa, degli spazi sabbiosi: questo è infatti uno dei principi dei cosiddetti giardini zen, in cui l’acqua, che è come detto un elemento di grande importanza nei giardini giapponesi, viene simboleggiata dalla sabbia.
Per completare il colpo d’occhio del proprio giardino, inoltre, si possono prevedere anche degli elementi artificiali, come ad esempio pergole e tettoie in stile giapponese, piccole statue raffiguranti Buddha, JizÅヘ o altre divinità, lanterne in pietra, ovvero le cosiddette TÅヘrÅヘ, e tanto altro ancora.