La Commissione europea ha votato unanime circa la proposta di sospendere il 65% dei fondi di tre programmi operativi per l’Ungheria.
Il motivo della sospensione? La violazione dello Stato di diritto. Il valore totale dei fondi in esame è di 7,5 miliardi di euro, che corrisponde circa a un terzo di tutti i fondi di Coesione destinati all’Ungheria.
La decisione – ha detto il commissario europeo al Bilancio, Johannes Hahn – dipende dalle irregolarità sistemiche nelle procedure di appalto, dalle insufficienti inchieste contro il conflitto d’interessi e in genere dalla debolezza nell’intervento contro la corruzione.
Gentiloni
“Oggi la Commissione europea ha proposto di sospendere una parte dei Fondi di coesione per l’Ungheria. Difendiamo i valori dello stato di diritto e proteggiamo il bilancio comune europeo. Le autorità ungheresi sono chiamate a rispondere con misure correttive concrete”. Lo dice in un tweet il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.
La decisione della Commissione arriva in coda ad un intenso dialogo tra l’esecutivo europeo e le autorità ungheresi nei mesi scorsi, che ha condotto l’Ungheria a proporre una serie di misure correttive per far fronte ai timori individuati dalla Commissione nel momento di avvio processo, lo scorso 27 aprile.
La Commissione ha valutato la risposta ungherese, esaminando se le misure correttive rispondano alle conclusioni iniziali della Commissione. “Affinché le misure possano essere considerate adeguate, dovrebbero porre fine alle violazioni dei principi dello Stato di diritto e/o ai rischi che creano per il bilancio dell’Ue e gli interessi finanziari dell’Unione”, dice l’esecutivo di Bruxelles in una nota. La conclusione della Commissione è che le misure correttive proposte potrebbero affrontare le questioni se correttamente dettagliate nelle leggi e norme pertinenti e quindi attuabili.