Il Ministero della Giustizia ha indetto un concorso pubblico finalizzato all’assunzione di 150 unità da inserire nel proprio organico con mansioni di funzionario giudiziario.
Come si legge nel bando ufficiale, “è indetto un concorso pubblico, per titoli ed esame orale, su base distrettuale, per il reclutamento di complessive centocinquanta unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato per il profilo di funzionario giudiziario”.
Distribuzione dei posti disponibili e requisiti di ammissione
I candidati che risulteranno vincitori del bando verranno inseriti nel personale del Ministero della giustizia (amministrazione giudiziaria), con inquadramento nella fascia economica F1. I posti disponibili sono distribuiti su diversi distretti, identificati da codici (ogni candidato può inoltrare domanda soltanto per un codice):
- BO (Distretto della Corte di appello di Bologna); 32 unità;
- BS (Distretto della Corte di appello di Brescia); 13 unità;
- MI (Distretto della Corte di appello di Milano); 44 unità;
- TO (Distretto della Corte di appello di Torino); 30 unità;
- VE (Distretto della Corte di appello di Venezia); 31 unità.
I requisiti di ammissione riportati nel bando sono, oltre alla cittadinanza italiana (o di un altro stato membro dell’Unione Europea) ed alla maggiore età, un adeguato titolo di studio. In particolare, il concorso è accessibile a coloro i quali sono in possesso di una delle seguenti lauree:
- Scienze dei servizi giuridici;
- Scienze dell’economia e della gestione aziendale;
- Scienze economiche;
- Scienze politiche e delle relazioni internazionali;
- Laurea specialistica o magistrale in giurisprudenza;
- Teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica;
- Scienze dell’economia;
- Scienze economico-aziendali;
- Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali;
- Relazioni internazionali (laurea magistrale o specialistica);
- Scienze della politica (laurea specialistica o magistrale);
- Scienze delle pubbliche amministrazioni;
- Scienze per la cooperazione allo sviluppo;
- Sociologia;
- Scienze economico-aziendali;
- Servizio sociale e politiche sociali;
- Scienze dell’economia;
- Sociologia e ricerca sociale;
- Studi europei.
Per avere accesso alla procedura concorsuale, i candidati devono essere in possesso, assieme al diplome di laurea, di almeno un altro titolo tra questi:
- Tre anni di servizio presso l’amministrazione giudiziaria senza demerito;
- Cinque anni di servizio come magistrato onorario;
- Iscrizione all’albo degli avvocati, per almeno cinque anni;
- Cinque anni consecutivi di insegnamento di materie giuridiche, presso la scuola secondaria di secondo grado;
- Titolo di ricercatore da almeno due anni;
- Cinque anni di servizio, in qualità di ispettore, presso le forze di polizia;
- Titolo di dottore di ricerca in materie giuridiche con almeno sei mesi di servizio presso la pubblica amministrazione “in posizione funzionale per l’accesso alla quale è richiesto il possesso del diploma di laurea”;
- Cinque anni di servizio presso la pubblica amministrazione (in ruolo analogo a quello indicato in precedenza).
Scadenze, modalità di partecipazione e prova d’esame
Il bando è stato pubblicato il 27 novembre e scadrà il 27 dicembre 2020. La domanda di partecipazione, riservata ai soggetti in possesso di tutti i requisiti necessari, può essere inoltrata in via telematica dal portale del Ministero della Giustizia, dove è disponibile il testo integrale del bando con eventuali adempimenti necessari alla corretta presentazione della domanda. Per quanto concerne la prova d’esame, i candidati ammessi verranno sottoposti ad un colloquio orale interdisciplinare, ovvero saranno esaminati in diverse materie, tra le quali le varie forme del diritto dell’ordinamento italiano (penale, civile, amministrativo, processuale, giudiziario), la conoscenza delle materie informatiche, delle pratiche di cancellerie e le competenze di lingue inglese Ulteriori informazioni possono essere reperite non soltanto da fonti ufficiali ma anche da un portale specializzato quale concorsipubblici.com, che mettono a disposizione degli utenti una sezione dedicata ai concorsi in Gazzetta Ufficiale. Poiché la consultazione dei bandi tramite le fonti istituzionali può risultare ostica, ricorrere ad un sito di questo tipo può facilitare sia la ricerca che la lettura dei concorsi attivi.