Concorsi pubblici, la Camera approva nuove regole: ecco quali sono

Concorsi pubblici, la Camera approva nuove regole: ecco quali sono

Cambiano le regole per i concorsi pubblici: ieri la Camera ha approvato il nuovo dl Pa. No esame orale e limite di tempo per la procedura.

E’ stato approvato ieri, mercoledì 7 giugno 2023, il nuovo decreto legge sulla Pubblica amministrazione, dalla Camera: con 179 favorevoli e 129 contrari, il documento del governo Meloni attende ora la votazione del Senato. Tra le varie misure contenute nel testo, previste anche modifiche alle modalità di svolgimento dei concorsi pubblici. Vediamo quali sono.

Velocizzare i concorsi pubblici: limite di 6 mesi e solo prove scritte

L’ottica del decreto è quella di andare a snellire, velocizzare e rendere più efficienti e aggiornate le procedure della Pubblica amministrazione: le varie misure rientrano infatti tra le operazioni del Pnrr – sul quale il governo sta ancora lavorando – per la semplificazione e la digitalizzazione delle procedure statali.

Innanzitutto, viene fissato un limite temporale per lo svolgimento dei concorsi pubblici: le procedure concorsuali dovranno infatti essere completate in un massimo di 6 mesi. “La certezza dei tempi è un importante stimolo per i candidati, una garanzia per le amministrazioni”, ha commentato il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, come riporta Fanpage.it.

Per velocizzare i tempi, i candidati non saranno neanche più obbligati a sostenere l’esame orale.

Parità di genere e spazio ai giovani

Ancora, il bando, che dovrà essere pubblicato online sul portale inPA, dedicato alle assunzioni nella pubblica amministrazione, e sul sito dell’ente che bandisce il concorso, dovrà contenere informazioni riguarda alla percentuale di rappresentatività dei generi. Questo per restringere qualsiasi gender gap. Saranno tutelate poi in modo particolare donne in gravidanza o in allattamento.

I candidati ai concorsi pubblici dovranno poi esprimere a priori la loro preferenza sulla Regione in cui vogliono presentarsi, salvo poi poter essere spostati, ma solo nelle regioni limitrofe.

Grande spazio ai più giovani: una percentuale dei posti, tra le 170.000 assunzioni previste per il 2023, sarà dedicato ai volontari che hanno completato il Servizio civile universale, mentre un’altra percentuale sarà dedicata ai giovani laureati o a studenti sotti i 24 anni, che verranno assunti con un contratto temporaneo.

“Mettiamo a terra importanti passi sulla digitalizzazione dei nostri processi per una pubblica amministrazione attrattiva ed efficiente”, ha concluso il ministro Zangrillo.