Si è conclusa la conferenza delle Regioni. Da parte dei governatori la richiesta a Roma di rivedere “i tempi per il cambio di zona”.
ROMA – “Rivedere i tempi per uscire dalle zone rosse e arancioni“. E’ questa una delle richieste dei governatori ai ministri Speranza e Boccia e al Cts. Nella conferenza delle Regioni, voluta fortemente da Massimiliano Fedriga, i presidenti hanno elaborato delle istanze da presentare all’esecutivo.
Nei prossimi giorni, secondo il Corriere della Sera già venerdì 20, ci sarà un incontro tra il Governo e i rappresentanti delle Regioni per cercare di trovare un compromesso e valutare le possibili aperture per il periodo natalizio.
Le richieste delle Regioni
Sono due le richieste avanzate dalle Regioni. La prima riguarda il cambio della definizione di caso confermato. “In presenza di un test antigenico rapido positivo, non sia presenza di test antigenico rapido positivo, non sia prevista la conferma con test di biologia molecolare: in presenza di un test positivo anche in assenza di sintomi sospetti, vanno avviate con tempestività tutte le azioni a contenere la diffusione del coronavirus. L’eventuale esecuzione del test di biologia molecolare potrà essere riservato ai soggetti per cui si renda necessario per finalità cliniche e terapeutiche, non di sanità pubblica“.
I governatori hanno inoltre chiesto “il cambio del calcolo degli indicatori per le attività di monitoraggio. Si ritiene necessario rivedere l’utilizzo degli indicatori non adeguato al monitoraggio attuale in quanto costruiti per una valutazione di natura tecnica della situazione epidemiologica della ‘fase 2’“.
Confronto sul ‘decreto Natale’
Nella prossima Conferenza Stato-Regioni possibile anche un confronto sul cosiddetto decreto Natale. I governatori sono pronti a chiedere la ripartenza di tutte le attività per le zone gialle e arancioni e l’eliminazione del coprifuoco. Colloqui che continueranno nelle prossime settimane per arrivare a decidere le misure da applicare durante il periodo festivo.
Speranza: “I 21 parametri restano”
Le richieste delle Regioni hanno avuto lo stop del ministro Speranza: “Sono i 21 parametri a indicare l’indice di rischio di rischio, insieme all’Rt e a determinare quali misure attuare sui territori. Comunque il dialogo con i governatori è sempre aperto“.