Serie A, José Mourinho: “Nazionale? Problemi da anni. Zaniolo deve crescere”

Serie A, José Mourinho: “Nazionale? Problemi da anni. Zaniolo deve crescere”

José Mourinho parla in conferenza stampa prima della sfida della Roma contro il Sassuolo: ecco le parole sui temi caldi in casa giallorossa.

José Mourinho ha parlato in conferenza stampa per la sfida tra Roma e Sassuolo, valida per la terza giornata di Serie A 2021/22. Dal tema delle nazionali passando per Niccolò Zaniolo e il rinnovo di Lorenzo Pellegrini: tutte le parole di José Mourinho.

NAZIONALI “E’ un problema da tanti anni. E’ difficile trovare una soluzione, ci sono degli interessi diversi dei club e delle nazionali. Interessi diversi delle istituzioni, io ho deciso da tempo di non sprecare tempo per cose che non posso controllare. Non è facile accettare che un giocatore ha giocato giovedì alla mezzanotte e che arriva a Roma sabato mattina, ma siamo fortunati che è solo uno. Ci sono altri club con situazione più complicati. Ho deciso di non piangere e di essere positivo. Non c’è altro da fare”, riporta Tmw.

ZANIOLO – “Il club è stato cauto lo scorso anno perché già si parlava che si poteva allenare con la prima squadra ed essere convocato per l’Europeo. Nicolò ha aspettato con maturità, quando lui torna a lavoro con noi non è entrato subito con la squadra. Io per diverse ragioni non potevo venire in Italia prima del primo luglio, ma dei miei collaboratori sono stati qui per lavorare con lui. Già lo scorso anno con Paulo Fonseca abbiamo lavorato per Zaniolo. L’evoluzione poi è stata positiva e doveva andare oltre le cicatrici emozionali. Ha avuto il suo tempo, ha lavorato bene in pre season, ha completamente dimenticato il problema avuto. Ha fiducia nel suo corpo e sta bene. E’ molto buono per lui un nuovo Carles Perez perché il bravo Carles di Barcellona non l’ho mai visto a Roma, ma quest’anno si vede che ha fiducia e quando gioca lo fa bene. Avere nella stessa posizione Nico e Carles è fantastico. Giocare da nove? Mancini non dà opinioni di quello che faccio io e noi dobbiamo rispettare quello che Roberto fa in Nazionale”.

PARAGONE ZANIOLO “Se mi ricorda qualcuno? Nico è più facile da paragonare con quello che era prima dell’infortunio. Oggi però ha due anni in più e non c’è solo il Nicolò prima e dopo infortunio, c’è anche il Nico con due anni in più e con tanto tempo per pensare. E’ un ragazzo con più maturità, c’è ancora spazio poi per una sua evoluzione. Sarei molto scarso se non avessi nulla da dare a un ragazzo di 22 anni. Mi sembra un calciatore super professionale e che sta imparando bene, qualche informazione che ho cercato prima di arrivare raccontava di un ragazzo con poca maturità, ma invece posso dire solo il contrario. Il doppio rosso con la Fiorentina non è un’espulsione stupida, è un gesto che vuole aiutare la squadra. Posso solo parlare bene di lui. Il nostro rapporto è aperto e penso si senta molto a suo agio con me e con il mio staff. Paragonarlo a chi ho avuto in passato non mi piace, ma non ci sono tanti giocatori con queste potenzialità”.

PELLEGRINI – “Ogni giorno che passa è più vicino a firmare il suo contratto. Di solito è il contrario, ma non con Lorenzo. Non c’è storia in questo. Io lo voglio tanto, la Roma lo vuole tanto e anche lui vuole restare con noi. La situazione è vicina dal finire bene. Se il suo procuratore che cerca di fare il meglio per il suo giocatore non decide, io ti darò l’indirizzo del procuratore e lo metti sul giornale e invitiamo i tifosi ad andargli sotto casa (ride, ndr). Scherzi a parte lui è felice del progetto, dovevo imparare a conoscere i giocatori. Pellegrini è il nostro capitano e lo sarà per tanti anni. Deve essere un capitano di oggi e del domani, sono convinto che firmerà e posso dire che sarà il nostro capitano per tanti anni. Mancini e Cristante saranno gli altri due”.

ABRAHAM – “Come giocatore sì, poi c’è sempre un piccolo dubbio per un calciatore che nasce e cresce in Inghilterra. Loro non escono tanto da Londra e non sempre si adattano, ma il mio dubbio è già passato. E’ già perfettamente integrato con la squadra e con i suoi amici. Ha una vita fuori e dentro Trigoria, siamo contenti con lui”.

CAMPIONATO – “Abbiamo giocato due gare, non venti. Dopo due partite la distanza non è di 26 punti ma la differenza è di un gol. Però non significa niente. Dobbiamo pensare a noi, non agli altri. A gennaio è il momento di guardare dove siamo e cosa abbiamo fatto. Lì forse possiamo dire che la distanza sarà diversa. Ora non dobbiamo pensare a niente che non sia la prossima partita. Vogliamo vincere e ho letto qualcosa di Allegri quando parla del valore dei punti. Non possiamo scappare da questo, ma siamo una squadra diversa da Juventus, Inter e Atalanta. Loro sono già squadra con un’ambizione perfettamente definita, noi siamo in crescita. Anche io, come la gente, sono contento di aver vinto le prime partite, ma non penso che siamo già fantastici”

RECUPERI – “Come stanno Mancini, Smalling, Zaniolo e Pellegrini? Tutti bene. Non ci sono bluff. L’unico è Vina che è arrivato un’ora fa. Smalling, Mancini, Pellegrini e Zaniolo sono tutti recuperati e domani sono a disposizione per giocare”.

TURNOVER – “Non ho ancora pensato al turnover. So bene che ci sono tante partite da giocare, ma non ho ancora pensato nemmeno alla seconda partita. Domani con il Sassuolo non c’è turn over, giochiamo con i migliori. Se domani gioca Carles Perez non è turn over, ma un’opzione perché sono due calciatori bravi nella stessa posizione. Ibanez anche ad esempio può giocare terzino, non alto come Karsdorp ma può fare il terzino di stabilità. Lo abbiamo provato in preseason”.

MERCATO – “Io, il direttore e la proprietà siamo tutti d’accordo. Ci sono circostanze che qualche volta portano a non acquistare. L’esperienza non si compra, si costruisce. Il mercato è chiuso fino a gennaio, ora dobbiamo pensare ai giocatori che abbiamo. Reynolds, Zalewski, Bove, Calafiori: è un modo per crescere per loro. La verità è che se paragoniamo la nostra rosa con le rose dei club che sono alte in classifica c’è una differenza significativa, ma io mi fido dei ragazzini. Se devono giocare giocheranno. Vediamo che succede a gennaio poi” conclude José Mourinho.

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