Conor McGregor annuncia la sua candidatura alla presidenza irlandese: l’obiettivo è opporsi al nuovo Patto europeo sull’immigrazione.
Negli ultimi anni, numerosi sportivi di fama mondiale hanno intrapreso la carriera politica, passando dai riflettori dei palazzetti o degli stadi alle istituzioni. Ex pugili, calciatori e olimpionici hanno deciso di mettere la loro popolarità al servizio del dibattito pubblico, cavalcando spesso battaglie identitarie e temi divisivi. La transizione dallo sport alla politica, seppur sorprendente per alcuni, ha radici in una crescente attenzione mediatica verso figure carismatiche in grado di influenzare l’opinione pubblica.

Il confine tra sport e politica è sempre più sottile
Casi celebri, come quelli di Vitaly Klitschko in Ucraina o George Weah in Liberia, dimostrano come la leadership sportiva possa tradursi in consenso elettorale. E non mancano esempi più recenti anche in Europa. Tuttavia, non tutti i tentativi di entrare in politica hanno avuto successo, soprattutto quando i candidati sono stati coinvolti in controversie legali o dichiarazioni estreme.
McGregor e la sfida al Patto europeo per l’immigrazione
In questo scenario, si inserisce la clamorosa uscita pubblica di Conor McGregor, ex campione del mondo di MMA, che ha annunciato su Instagram l’intenzione di candidarsi alla presidenza dell’Irlanda. Il motivo? Opporsi al nuovo Patto dell’Unione europea sull’immigrazione, che Dublino dovrà implementare entro il 12 giugno 2026. Secondo McGregor, il popolo irlandese dovrebbe avere l’ultima parola su un tema così delicato.
Con un linguaggio patriottico e populista, il fighter ha promesso che, se eletto, porterà la questione a referendum, criticando duramente l’attuale governo e accusandolo di non proteggere i cittadini dall’immigrazione illegale. La sua posizione, vicina alle idee dell’estrema destra, ha già sollevato forti reazioni nell’opinione pubblica.
La vera notizia? Conor McGregor non si limita a provocazioni sui social: ha confermato la volontà di correre per la presidenza dell’Irlanda, sfidando l’establishment politico con una campagna che si preannuncia esplosiva e destinata a far discutere.