Il Consiglio dei ministri del 14 luglio si conclude con un accordo nel governo sul caso Autostrade.
ROMA – È durato sei ore circa il Consiglio dei Ministri sul caso Autostrade, con il premier Conte, la ministra delle Infrastrutture De Micheli e il Ministro dell’Economia Gualtieri che hanno presentato a tutti i ministri il dossier Aspi.
Al termine di un lungo e serrato confronto, nel governo si è giunti a un accordo per chiudere definitivamente il fascicolo.
Accordo su Autostrade, c’è il passo indietro dei Benetton
Come noto sin dalla vigilia, il nodo principale era legato alla presenza dei Benetton. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, assecondando la posizione del Movimento 5 Stelle, aveva fatto sapere che lo Stato non avrebbe mai accettato di diventare socio dei Benetton. Atlantia doveva quindi uscire da Aspi e non solo limitarsi a rinunciare alla maggioranza.
L’accordo in Consiglio dei Ministri arriva all’alba, dopo sei ore circa di riunione. La strada è quella di Cassa depositi e prestiti, che entro il 27 luglio deve avviare l’iter che porterà alla progressiva uscita dei Benetton che in un primo momento dovrebbero scendere intorno al dieci per cento dell’azionariato per poi scendere ulteriormente.
In questo modo Autostrade dovrebbe diventare una sorta di Public Company. Ovviamente siamo agli albori di un progetto, quindi ad oggi è difficile fare ipotesi su quelle che saranno gli effetti concreti di questa ipotesi.
Resta lo spettro della revoca
Da Palazzo Chigi di fatto sono uscite le condizioni che Autostrade deve rispettare nella sua prossima offerta. Ma non è svanito lo spettro della revoca delle concessioni e del lungo contenzioso che porterebbe alla paralisi di buona parte della rete autostradale.