Dall’assegno unico per le famiglie al decreto ‘reclutamento’, cosa si è deciso nell’ultimo Consiglio dei ministri

Dall’assegno unico per le famiglie al decreto ‘reclutamento’, cosa si è deciso nell’ultimo Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’assegno unico per le famiglie e al decreto reclutamento. Ecco tutte le misure.

ROMA – Un Consiglio dei ministri per l’assegno unico per le famiglie e per il decreto reclutamento, il terzo passaggio per il Recovery Plan. Dopo un lungo confronto all’interno della maggioranza, il Governo ha dato all’unanimità il via libera a questi due provvedimenti che nei prossimi giorni saranno in Parlamento per l’approvazione definitiva.

Si tratta di un passaggio obbligato, soprattutto il secondo, per cercare di rilanciare l’economia. Non sono escluse delle modifiche tra Camera e Senato ma sicuramente l’intesa nella maggioranza è un buon inizio.

L’assegno unico per le famiglie

L’assegno unico per le famiglie era un provvedimento fortemente voluto dall’intera maggioranza. La vera misura (permanente e universale) partirà dal 2022. Fino a quel periodo si è deciso di mettere in campo un assegno ponte valido dal 1° luglio al 31 dicembre.

Come detto, da gennaio dell’anno prossimo la misura diventa permanente e soprattutto farà parte della riforma fiscale in sostituzione di detrazioni e bonus esistenti. Questi ultimi, come precisato da La Repubblica, non vengono immediatamente abrogati e andranno avanti fino alla scadenza della misura ponte.

Palazzo Chigi

Il decreto ‘reclutamento’

Il secondo e ultimo passaggio di questo Consiglio dei ministri è stato sicuramente il decreto reclutamento. Su questo tema c’è stata qualche tensione ma il premier Draghi è riuscito a trovare una quadra. La decisione è stata su un pacchetto da 500 assunzioni di tecnici che avranno il compito di mettere a terra le risorse per il rilancio dell’economia italiana.

I ministeri che dovrebbero avere più risorse saranno Innovazioni e Infrastrutture. Per tutti gli altri il presidente del Consiglio ha assicurato una quota congrua di personale specializzato. La questione sarà affrontata in Parlamento nelle prossime settimane e non si esclude la possibilità di ulteriori modifiche alla misura”.