Il premier dimissionario Giuseppe Conte potrebbe valutare un incarico alla Farnesina come ministro degli Esteri se dovesse saltare il ter.
La crisi di governo entra nel vivo con il mandato esplorativo affidato a Roberto Fico e al termine del primo giorno di lavoro, quando il Presidente della Camera ha incontrato Pd, M5s e Italia Viva, la strada per il Conte ter sembra in salita. Stando alle indiscrezioni che circolano, nel cuore politico di Roma circola un’ipotesi: Giuseppe Conte alla Farnesina come Ministro degli Esteri se salta definitivamente il suo terzo mandato.
Conte, ipotesi Farnesina se salta in ter
Il premier dimissionario segue con attenzione la fase delle consultazioni condotte dal Presidente della Camera Roberto Fico, ha il polso della situazione, spera che i suoi riescano a trovare una quadra senza far passare Renzi per il padrone di casa, quello con le chiavi del governo in mano, l’uomo in grado di fare il bello e il brutto tempo e condizionare le scelte del Presidente del Consiglio. Insomma, l’idea è quella di andare avanti ma non proprio a tutti i costi.
Proprio perché ha il polso della situazione, Conte è consapevole che il suo reincarico è tutt’altro che scontato. Il premier dimissionario è consapevole del fatto che i sondaggi lo premiano e che in caso di elezioni un suo ipotetico partito potrebbe assumere la guida di una coalizione di Centrosinistra. Ma se non si andasse alle elezioni e si procedesse con la formazione della vecchia maggioranza ma con un nuovo Presidente del Consiglio, allora Conte dovrebbe prendere una decisione. Fuori o dentro, ma con un ruolo diverso. Stando alle indiscrezioni rilanciate da il Corriere della Sera e Libero, il premier potrebbe prendere in considerazione un trasferimento alla Farnesina.
Le indiscrezioni
Si tratta di una voce che circola, un’ipotesi ragionata. Al momento non arrivano segnali concreti che possano spingere verso questa ipotesi. Anzi, la sensazione è che Conte possa lasciare nel caso in cui non dovesse essere confermato a Palazzo Chigi. Forse potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di un incarico in Europa, difficilmente la Farnesina potrebbe spingerlo a rimanere nel mondo della politica. Almeno in quello che doveva essere il suo terzo governo.