Conte denuncia l’assenza di una politica industriale, l’aumento della pressione fiscale e l’inefficacia della manovra.
L’Italia affronta una fase economica critica, caratterizzata da una stagnazione produttiva e da un calo strutturale degli investimenti. In questo contesto, come riportato da ilsole24ore.com, le parole del presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, risuonano con forza: «C’è l’allarme delle imprese, ma il Governo pensa ad altro». L’ex premier accusa l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni di ignorare i segnali di sofferenza dell’economia reale, a partire dal grido d’allarme lanciato dagli imprenditori al convegno di Capri.
Secondo Conte, la manovra economica alla quale il governo sta lavorando non è all’altezza della situazione: «La manovra nasce morta. Il Governo tiene i soldi in cassa per rivendicare qualche decimale di deficit in meno. Manca una politica industriale». Il leader pentastellato sottolinea che la produzione industriale italiana ha segnato «31 mesi di calo su 34 di governo», mentre la pressione fiscale ha raggiunto «livelli record da 10 anni». A fronte di ciò, si registra «un aumento delle spese per la difesa di oltre 20 miliardi nel prossimo triennio».

M5S: servono piani pluriennali e incentivi veri
Conte insiste sulla necessità di pianificare interventi economici di lungo periodo: «Servono risorse vere e piani di incentivi pluriennali per le imprese». Critica duramente anche la misura Transizione 5.0: «Si è rivelata un percorso a ostacoli con poco più di 2 miliardi prenotati su oltre 6 miliardi disponibili». Per il presidente M5S, trattenere risorse in nome di una disciplina di bilancio fine a sé stessa «ammazza la crescita e l’economia del Paese».
Il movimento propone il ritorno alla Transizione 4.0, ritenuta più semplice e adatta a un tessuto produttivo schiacciato dalla burocrazia.
Famiglie in difficoltà, serve un piano nuovo
Sul fronte sociale, Conte evidenzia come «una famiglia italiana su tre è costretta a tagliare i consumi alimentari» e «i salari reali segnano -9 per cento rispetto al 2021». Per questo il M5S propone un «piano shock di taglio delle tasse», l’aumento della no tax area, più detrazioni fiscali, il potenziamento dell’assegno unico e il rifinanziamento della sanità pubblica.
Quanto alle coperture, Conte afferma: «Possiamo introdurre una tassazione dei super-profitti bancari ed energetici, aumentare la digital tax, definanziare le spese militari e le opere folli come il Ponte sullo Stretto».