Conte attacca Meloni: "Farfugliò qualche dubbio per mascherare il suo no". Il post che scatena il caos
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Direttore: Alessandro Plateroti

Conte attacca Meloni: “Farfugliò qualche dubbio per mascherare il suo no”. Il post che scatena il caos

Giuseppe Conte

Giuseppe Conte, su X, accusa il Governo Meloni di immobilismo su salario minimo e stipendi. Due estati fa l’incontro a Palazzo Chigi.

In un momento segnato da forti rincari e dalla crescita del lavoro povero, Giuseppe Conte ha scelto il social X per rivolgere un duro attacco al Governo Meloni. Nel suo post, l’ex premier ha ripercorso fatti e numeri, ricordando episodi avvenuti “esattamente due anni fa”.

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Carovita e stipendi da fame

Conte apre il messaggio sottolineando: “DUE ESTATI FA oltre ai rincari sulle vacanze, vola il carrello della spesa anche a luglio. Sui social impazzano video di ragazzi che lavorano anche per 3 euro l’ora l’estate. Al di là dei singoli casi, sono 4 su 10 i giovani che lavorano per meno di 9 euro l’ora. Questa è la realtà del Paese oggi: carovita più stipendi da fame, una tenaglia letale.”

L’obiettivo, secondo Conte, è evidenziare il legame tra inflazione e bassa retribuzione, fenomeni che comprimono il potere d’acquisto, aggravando le disuguaglianze sociali.

La promessa del salario minimo e il “no” della premier

Il leader del Movimento 5 Stelle ricorda: “Esattamente due anni fa Meloni ci ha convocato a Palazzo Chigi per ascoltare la nostra proposta sul salario minimo legale. Farfugliò qualche dubbio per mascherare il suo secco no, disse che comunque avrebbe coinvolto Brunetta e il Cnel per misure contro il lavoro povero.”

Conte prosegue denunciando che, da quell’incontro, “misure per aumentare gli stipendi non si sono viste, sono aumentati solo i rimborsi per Ministri e sottosegretari e col pasticcio del cuneo fiscale hanno pure tagliato la busta paga a molti che non se la passano benissimo.”

Infine, l’ex premier attacca l’atteggiamento del governo: “Sanno solo dire no alle nostre proposte: no al salario minimo, no alle misure per aumentare il potere d’acquisto di fronte al boom della cassa integrazione, no al taglio delle tasse al ceto medio chiedendo di più ai giganti del web, no alle misure per prendere risorse dagli extraprofitti bancari per aiutare gli italiani che sono andati in difficoltà anche sulle rate per la casa. Blaterano di record, dicono che va tutto bene. E da quasi 3 anni non fanno nulla. Hanno completamente perso di vista la realtà.”

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ultimo aggiornamento: 12 Agosto 2025 9:46

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