Grillo e Conte in rotta di collisione: il futuro del M5S è incerto tra regole da rivedere e un contratto da 300mila euro in bilico.
Le recenti tensioni tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte stanno mettendo a rischio la coesione interna del Movimento 5 Stelle.
Lo scontro, che si è inasprito dopo un botta e risposta tra i due leader, ruota attorno a tre nodi centrali: il nome del partito, il simbolo e la regola dei due mandati.
Nonché, come specificato da Fanpage.it, un contratto di consulenza da 300mila euro l’anno. Ecco cosa sta succedendo.
La scissione Conte-Grillo ed il contratto da 300mila euro
Nonostante Giuseppe Conte abbia dichiarato di non voler arrivare a una scissione, come riportato da Fanpage.it, il rischio di una rottura all’interno del Movimento 5 Stelle appare sempre più concreto.
Alcuni esponenti di spicco, tra cui il vicepresidente Michele Gubitosa, hanno espresso dure critiche nei confronti di Beppe Grillo.
“Ha mai pensato di mettersi in discussione?“, ha chiesto Gubitosa, riferendosi al fatto che Grillo, nonostante predichi il limite dei due mandati, si è garantito un ruolo di potere a vita come Garante del Movimento.
Secondo Gubitosa, il comico avrebbe ormai assunto un atteggiamento “padronale” che contraddice la filosofia del movimento.
Il vicepresidente ha, inoltre, sottolineato che il ruolo di Garante consente solo di esercitare una moral suasion senza alcun potere giuridico.
“L’assemblea rimane sovrana e Grillo non può in alcun modo fermare le votazioni degli iscritti, né tantomeno contestarne gli esiti“, spiega.
Un altro tema cruciale nel dibattito riguarda il contratto di consulenza da 300mila euro l’anno stipulato tra Grillo e l’associazione del Movimento 5 Stelle.
Questo accordo, originariamente pensato per garantire un supporto comunicativo da parte del comico, è ora in bilico.
“Se ha cambiato idea, non rispetta il contratto e al contrario coglie ogni occasione possibile per accendere una polemica distruttiva per il Movimento, allora non so se sia legalmente possibile continuare“, ha spiegato.
Il futuro del M5S
L’assemblea costituente di ottobre sarà un momento cruciale per definire il futuro del Movimento 5 Stelle. Da una parte, c’è la volontà di Giuseppe Conte di modernizzare il partito e adattarlo alle sfide politiche attuali.
Dall’altra, Beppe Grillo cerca di mantenere saldi i principi originali che hanno guidato la nascita del movimento.
Il risultato di questo scontro potrebbe portare a una definitiva rottura tra i due leader o a un compromesso che mantenga l’unità del partito.