Il leader dei 5 stelle ha dichiarato che era pronto ad un appoggio esterno.
La chiusura del premier Draghi ieri nel suo discorso in Senato ha irritato sia il M5s che i partiti di centrodestra. Da una parte Lega e Forza Italia chiedevano un Draghi bis senza grillini, dall’altra chiedevano un’apertura verso i punti fondamentali per il Movimento. “Ieri eravamo orientati a dare almeno un appoggio esterno e ci aspettavamo di ricevere considerazione, dialettica politica e rispetto per il Parlamento”, ha affermato Conte.
Nel pomeriggio infatti dopo aver cambiato mille volte idea, l’ex premier Conte era propenso per dare la fiducia ma da lì in poi dare un appoggio esterno al governo Draghi. Se forse c’era uno spiraglio da parte dei pentastellati è stato bruciato da Lega e FI. “Noi ci siamo comportati lealmente e abbiamo mantenuto un confronto sui contenuti. Abbiamo chiesto delle garanzie ma l’atmosfera stava peggiorando”, ha detto ancora l’avvocato.
Scelta obbligata per Conte e i suoi
Quello che non è andato giù ai grillini è stata la mancanza totale dal discorso di replica del premier di agenda sociale e salario minimo e ha percepito quello che ha detto il presidente del Consiglio Draghi relativamente a reddito di cittadinanza e superbonus come altri attacchi. Questo avrebbe fatto scattare Conte e i suoi. “Questo non lo potevamo accettare” ha affermato. “Anche se eravamo propensi a dare l’appoggio esterno, ieri nemmeno questo è stato possibile. Ci prendiamo la responsabilità delle nostre azioni”.
Relativamente alla scelta di non votare anziché votare contro, Conte ha detto “Ieri ci sono stati toni di disprezzo verso di noi. Ci è sembrato più coerente togliere il disturbo piuttosto che votare contro”. “Non solo Forza Italia e Lega ci volevano fuori, ma anche Italia Viva e Ipf”, ha affermato. Il leader del M5s dichiara che la loro è stata una scelta obbligata.