Alfredo Cospito: proteste contro 41bis in Italia, Berlino e Barcellona

Alfredo Cospito: proteste contro 41bis in Italia, Berlino e Barcellona

In Italia e all’estero stanno continuando le violente proteste contro la misura carceraria stabilita per l’anarchico Alfredo Cospito.

A Roma si stanno verificando numerose proteste contro le ambasciate di Barcellona e Berlino. Nella capitale italiana e nella città di Torino si stanno verificando numerose proteste e cortei. A promuoverli sono i cittadini anarchici, la cui intenzione è quella di manifestare contro le condizioni di Alfredo Cospito. 

L’anarchico italiano si trova in carcere da diversi mesi e per lui i magistrati hanno promulgato la formula del 41bis. In risposta a questa sentenza il detenuto ha dato il via ad uno sciopero della fame. Le sue condizioni sarebbero critiche. 

L’incidente in carcere

Recentemente il detenuto ha anche avuto un incidente nelle docce del carcere. Alfredo Cospito è caduto fratturandosi il naso. La caduta gli ha anche causato una forte emorragia. In seguito alla caduta, nel giro di poche ore le condizioni di salute dell’uomo sono precipitate considerevolmente, anche a causa del fatto che da 100 giorni non mangiava in segno di protesta contro il regime 41 bis. L’uomo si trova recluso nel carcere di Sassari e dovrà scontare l’ergastolo ostativo.   

Sempre in segno di protesta, a Berlino i manifestanti hanno appiccato il fuoco ad un’auto di un diplomatico italiano. Danni anche a Barcellona, dove è stata distrutta la vetrata del consolato. A Roma i cittadini si sono scontrati con la polizia, invece a Torino i manifestanti hanno dato fuoco ad uno dei ripetitori. 

La folla grida con manifesti con scritto sopra: “Fuori Alfredo Cospito dal 41bis”. In questa situazione, le autorità estere stanno indagando sui gravi fatti accaduti a Barcellona e Berlino. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un’azione internazionale di protesta nei confronti della pena stabilita per Alfredo Cospito. L’uomo si trova detenuto nel carcere di Sassari in Sardegna da ormai dieci anni.