La Corea del Nord lancia un altro missile intercontinentale caduto nella zona economica esclusiva del Giappone.
Il missile è stato lanciato questa mattina nell’area di Sunan vicino alla capitale nord-coreana Pyongyang, ed è finito in mare a circa 200 chilometri a ovest dall’isola di Oshima-oshima, nella Zee del Giappone. Secondo i rilievi di Tokyo il missile lanciato dalla Corea del Nord aveva una gittata tale da poter raggiungere gli Stati Uniti con un’altitudine massima di seimila chilometri e volato per circa mille finendo nel mare dopo 69 minuti di volo.
Il lancio arriva proprio all’apertura del vertice dei paesi dell’Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) a Bangkok, a cui partecipano sia il primo ministro giapponese, Fumio Kishida, sia il presidente sud-coreano, Yoon Suk-yeol. Entrambi i paesi sono fermi nella condanna a questa operazione missilistica della Corea del Nord insieme a Stati Uniti che definisce questo lancio una “sfacciata violazione” delle risoluzioni delle Nazioni Unite e che rischia di “destabilizzare la sicurezza” della regione. “La porta della diplomazia non è chiusa, ma Pyongyang deve cessare le azioni destabilizzanti”, sottolinea Washington.
La preoccupante minaccia nordcoreana
A margine del summit Apec che vede tra i partecipanti anche la vicepresindete Usa Kamala Harris, ci sarà un vertice d’urgenza tra Usa, Giappone e Corea del Sud aperto anche agli altri paesi del Pacifico Canada, Australia e Nuova Zelanda per la crescente preoccupazione relativa a Pyongyang. I paesi vicini soprattutto Tokyo e Seul temono un’escalation nucleare e hanno chiesto a Pechino una maggiore influenza sulla Corea del Nord per interrompere queste azioni missilistiche.
Da fine settembre porta avanti questa missione, a sua detta di difesa. Il lancio di questa mattina sembra una protesta contro l’accordo tra Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti fatto contro la minaccia missilistica nordcoreana. Il paese aveva già minacciato Washington di una risposta.