Coronavirus, i colori delle regioni dal 26 aprile

Coronavirus, i colori delle regioni dal 26 aprile

Coronavirus, i colori delle regioni dal 26 aprile. Ritorna la zona gialla. In rosso resta solo la Sardegna. La nuova mappa dell’Italia.

ROMA – Coronavirus, i colori delle regioni dal 26 aprile. E’ un’Italia che diventa quasi tutta gialla quella che si appresta ad iniziare l’ultima settimana del mese. L’ultimo monitoraggio ha confermato i numeri in discesa e con l’entrata in vigore dell’ultimo decreto sono 13 le regioni più le due provincie autonome ad entrare nella fascia con le minori restrizioni.

Un quadro che se migliorerà ancora nei prossimi giorni non si esclude l’arrivo in zona bianca di qualche regione. Molto dipenderà dall’andamento dei dati nei primi giorni di maggio.

La mappa dell’Italia dal 26 aprile

E’ un’Italia che si tinge di giallo. I dati, infatti, hanno portato in giallo ben 13 regioni più le 2 province autonome. Stiamo parlando di Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Umbria Marche, Campania e Molise. Niente da fare, invece, per Puglia e Calabria. La prima non è riuscita a passare in giallo perché rossa fino al 25 aprile. L’Iss ha preferito non fare il doppio salto e dal 3 maggio la regione potrebbe tornare a respirare. La seconda ha ancora un rischio alto e i numeri non consentono, al momento, di ridurre restrizioni. In arancione anche Valle d’Aosta, Sicilia e Basilicata, mentre la Sardegna resta in rosso.

Zona gialla – Friuli Venezia Giulia, Trento, Bolzano, Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna Toscana, Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche, Campania, Molise

Zona arancione – Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta

Zona rossa – Sardegna

Saluto con il gomito Coronavirus

Tagliando tra due settimane?

I numeri in discesa potrebbero ad una revisione delle misure in poco tempo. Il premier Draghi, sostenuto dal ministro Speranza, vorrebbe fare un tagliando intorno al 15 maggio, ma le proteste della destra e di Italia Viva potrebbero portare il presidente del Consiglio ad anticipare già ai primi giorni del prossimo mese un check per modificare il decreto.

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