Coronavirus, commercianti, ristoratori, parrucchieri, negozianti e baristi manifestano contro la fase 2. Consegnate le chiavi delle attività ai sindaci.
La fase 2 dell’emergenza coronavirus inizia all’insegna delle tensioni politiche e soprattutto sociali. Le categorie di persone escluse dalla prima ondata di aperture, e che dovranno aspettare la fine di maggio per riaprire i battenti, hanno manifestato il proprio dissenso in piazza, consegnando le chiavi delle proprie attività ai sindaci. E non è tutto. A manifestare c’erano anche commercianti contrari alle norme indicate dal governo per le riaperture.
Coronavirus, commercianti in piazza, manifestano contro la fase 2 consegnando le chiavi delle attività ai sindaci
A Milano sono scesi in piazza estetisti, parrucchieri, ma anche ristoratori e gestori di locali. Nessuno di questi potrà effettivamente riaprire i battenti il prossimo 4 maggio. La manifestazione di piazza è soprattutto simbolica. Tre esponenti delle diverse categorie consegnano le chiavi delle proprie attività al primo cittadino. Ovviamente i numeri contenuti servono ad evitare assembramenti, ma i tre esponenti rappresentano duemila commercianti circa.
A Anche i ristoratori di Portofino hanno manifestato in maniera simbolica, accendendo per una sera le luci dei propri ristoranti, a simboleggiare quel vuoto che si vuole tornare a riempire, quella voglia di ripartire che ovviamente tutti gli imprenditori hanno. Anche qui dopo la protesta delle luci una ristretta delegazione di commercianti ha consegnato le chiavi delle attività al Comune.
Proteste anche a San Giovanni Rotondo, dove i commercianti hanno acceso le insegne delle attività prima di consegnare le chiavi delle stesse alle autorità comunali.
Vissani consegna le chiavi del ristorante
Non sono solo i piccoli commercianti a vivere un momento di difficoltà e a manifestare. Ci sono anche i grandi nomi della ristorazione come Vissani, ad esempio, che ha deciso di consegnare le chiavi del suo ristorante al sindaco di Baschi, in Umbria.
Di seguito il video pubblicato sulla pagina Facebook di Vissani
I motivi della protesta
Di fatto i motivi delle proteste sono sostanzialmente due. Il primo è legato ai tempi. Molti commercianti vorrebbero riaprire subito i battenti per limitare i danni, qualcuno nel disperato tentativo di evitare un possibile fallimento. Il secondo motivo riguarda le regole. Secondo molti sarebbero ancora poco certe, non comunicate e non espresse con chiarezza e in qualche modo troppo confusionarie se non impossibili da applicare.