Cosa fare se si sospetta di avere il coronavirus: i numeri da chiamare, i sintomi da tenere in considerazione e gli errori da non commettere.
Ora che l’emergenza sanitaria inizia a farsi sentire in diverse regioni d’Italia, è bene concentrarsi su cosa bisogna fare se si sospetta di essere contagiati dal nuovo coronavirus.
COVID-19, i sintomi
Ripassiamo quelli che sono i sintomi comuni. Tosse, raffreddore particolarmente aggressivo, febbre e soprattutto difficoltà respiratorie. Nonostante diventi ogni giorno più difficile, bisogna provare a capire se possano esserci stati contatti da persone che potrebbero aver contratto il virus. O se nelle ultime settimane ci si sia recati nelle zone rosse. Il problema è già al 5 marzo i positivi al coronavirus sono migliaia (solo in Italia) e si registrano casi in quasi tutte le regioni della penisola. Dire con certezza se si abbiano avuto contatti con casi a rischio è di fatto impossibile o quasi. Senza considerare gli asintomatici.
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Cosa fare se si sospetta di avere il coronavirus
È bene ripetere quelli che sono i consigli e le comunicazioni delle istituzioni e delle autorità sanitarie. Se si sospetta di avere il coronavirus si consiglia di telefonare al proprio medico di base, al quale andranno comunicati i sintomi. Il medico, chiarito il quadro clinico, consiglierà al paziente le mosse successive, incluso il possibile trasferimento in ospedale per ulteriori accertamenti.
La seconda via a disposizione è quella di rivolgersi ai numeri di emergenza delle Regioni. In questo caso saranno gli operatori specializzati a fare il punto della situazione e a valutare se possa essere necessario procedere con il ricovero o ulteriori accertamenti.
Cosa NON bisogna fare
Ci sono anche indicazioni su consa non bisogna fare in caso di sospetto contagio da coronavirus. Non bisogna recarsi in Pronto Soccorso, dove si rischierebbe di contagiare le persone o di rimanere contagiati. Allo stesso modo non è utile richiedere o addirittura arrivare a pretendere il tampone. La decisione spetta infatti al personale sanitario, chiamato ad applicare i protocolli vigenti.