Pronta la ‘fase 2’ in Sardegna. Autorizzate le messe. Parrucchieri e negozi riapriranno l’11 maggio.
ROMA – La Sardegna si prepara alla ‘fase 2’. Una ripartenza che rischia di scontrarsi il Governo visto che alcune misure potrebbero essere impugnate dal ministro Boccia perché non in linea con quanto deciso dal dpcm. Alto il rischio di un nuovo braccio di ferro tra Stato e Regioni anche se il presidente Solinas non sembra essere intenzionato a ritirare l’ordinanza.
Dalle seconde case alle messe
Il primo punto di scontro potrebbero essere le messe. Il governatore ha dato il via libera alle funzioni religiose precisando che “nell’ordinamento giuridico italiano è prevista una netta distinzione tra cerimonia, funzione e pratica religiosa“. Le celebrazioni, quindi, dovranno svolgersi nel rispetto delle norme anti-coronavirus con le Diocesi che dovranno preparare delle linee guida.
Autorizzata anche la ripresa degli allenamenti per gli sport di squadra mentre nelle seconde case si potrà andare solo per la manutenzione e perciò non si potrà dormire. Gli spostamenti dovranno essere fatti solo da persone dello stesso nucleo familiare per evitare la diffusione del contagio.
Autorizzata dall’11 maggio l’apertura di negozi e parrucchieri
L’altra grande novità è rappresentata dall’anticipo dell’apertura di parrucchieri e negozi. Le attività potranno riavviare i motori da lunedì 11 maggio sempre che i numeri del contagio restano sotto controllo. Il tutto naturalmente rispettando le nrome anti-covid e, dove possibile, ricevere soltanto su appuntamento con una adeguata sanificazione dei locali.
Per ristoranti, bar e pizzerie la linea sembra essere quella condivisa dal Governo con take away dal 4 maggio ed una riapertura completa dal 18. Palazzo Chigi nel suo programma iniziale aveva previsto il 1° giugno ma le tempistiche in alcune Regioni (e tra queste ci potrebbe essere la Sardegna) dovrebbero essere più brevi.
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