Emergenza coronavirus, il Veneto pensa ai tamponi ‘in strada’ e al coprifuoco per circoscrivere il numero e la mappa dei contagiati.
Il Veneto si prepara ad inaugurare una nuova stagione delle lotta al coronavirus. L’intenzione delle autorità locali quella di adottare misure ancora più stringenti, accompagnate da un controllo ancora più capillare. Tradotto, dalle parti della Regione Veneto si valuta la possibilità di fare i tamponi in strada e di imporre il coprifuoco per limitare ulteriormente le possibilità di contagio tra le persone.
Veneto contro il coronavirus, Zaia pensa ai tamponi in strada: una sorta di caccia ai contagiati per ottimizzare le ricerche
La prima mossa sarebbe quella di individuare tutte le persone positive al coronavirus. Anche e soprattutto quelle asintomatiche, che rappresentano una fonte di contagio silente e decisamente pericolosa per i soggetti a rischio. Da qui l’idea di allestire una macchina sanitaria in grado di fare tamponi in strada.
L’idea di Zaia è quella di allestire punti di controllo casuali, allestiti ad esempio nei pressi dei supermercati. Poi le ricerche si andrebbero a concentrare intorno ai soggetti positivi al tampone.
Si tratta di una scelta difficile da fare e potenzialmente più dispendiosa che utile. Nella maggior parte dei casi infatti gli asintomatici risultano negativi al tampone.
Non si esclude il coprifuoco per evitare il collasso del sistema sanitario della Regione
Il governatore della Regione Zaia ha fatto sapere che le proiezioni sono allarmanti per il Veneto. Il numero dei contagiati potrebbe aumentare in maniera anche significativa anche nel corso dei prossimi giorni. E questo potrebbe portare il sistema sanitario regionale a un passo dal collasso. Per evitare di superare il punto di non ritorno Zaia starebbe valutando l’ipotesi di imporre il coprifuoco.
“Le proiezioni sul contagio sono in crescita. Se non si seguono le regole si rischia il crash sanitario e prima di questo c’è il coprifuoco”.
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