Coronavirus, in Italia preoccupano i nuovi focolai. Solo cinque regioni con zero contagi

Coronavirus, in Italia preoccupano i nuovi focolai. Solo cinque regioni con zero contagi

Coronavirus in Italia, preoccupano i nuovi focolai. E solo cinque regioni restano a zero contagi nelle ultime ventiquattro ore.

Dopo settimane di tregua l’Italia torna a guardare con una certa attenzione agli aggiornamenti giornalieri sulla diffusione del coronavirus. Il trend, come prevedibile, è in crescita. La riapertura dei confini interni ed esterni ovviamente ha modificato lo scenario epidemiologico. La macchina sanitaria italiana sta reagendo bene alla nuova situazione, ma preoccupare sono i nuovi focolai intercettati sul territorio.

Il lavoro delle autorità locali e nazionali contro la diffusione del Covid

Ogni volta che si intercetta un nuovo focolaio di dimensioni considerevoli, come quello del Veneto ad esempio, scatta una corsa contro il tempo.

Bisogna isolare nel minor tempo possibile tutti i positivi e rompere il cerchio dei contagi prima che il coronavirus si diffonda in maniera capillare a livello locale, poi magari nel quartiere, nella peggiore delle ipotesi a livello comunale o cittadino.

Su questo le autorità italiane stanno lavorando bene. Tamponi a tappeto e chiusure mirate per evitare che il virus torni a circolare con prepotenza sul territorio.

Coronavirus in Italia, trend in crescita. Preoccupano i nuovi focolai

Nonostante l’ottimo lavoro svolto, al 4 luglio è evidente che il trend dei contagi è in lieve crescita. Nelle ultime ventiquattro ore i nuovi casi sono aumentati (di poco) a fronte di un numero minore di tamponi. E solo cinque regioni hanno registrato zero casi di coronavirus.

Il trend in crescita è legato anche ai nuovi focolai. I riflettori delle autorità sono puntati sulla Lombardia e sul Veneto, ma nelle ultime ore nella lista delle zone da monitorare con particolare attenzione ci sono finite anche l’Emilia Romagna e la Toscana.

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Un andamento ‘previsto’

Non sembra particolarmente preoccupato il vice ministro della salute Pierpaolo Sileri, che ha evidenziato come l’aumento dei casi fosse prevedibile, così come era preventivata la sfida contro i nuovi focolai. Secondo Sileri la situazione clinica del Paese resta positiva, alla luce della difficile convivenza con il Covid, che durerà fino a quando non sarà prodotto e diffuso il tanto atteso vaccino.

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