L’intervista del ministro Speranza a ‘Frontiere, festival della Salute’: “Ci attendono mesi di resistenza”.
ROMA – Intervistato a Frontiere, festival della Salute il ministro Speranza è ritornato sull’emergenza coronavirus: “Ci attendono mesi di speranza. Penso che in tempi brevi arriveranno segnali incoraggianti per cure e vaccini, il punto è come resistiamo a questi mesi – ha detto il titolare del Dicastero della Salute, riportato da La Repubblica – ci vorranno sei mesi per vedere la luce, ma questo non vuole dire azzerare il virus. All’inizio ci saranno poche dosi di vaccino e come Italia abbiamo scelto prima i medici e operatori sanitari e poi fragili e anziani […]“.
“Le armi – ha aggiunto Speranza – cominciano ad essere tante e voglio dare un messaggio di ottimismo. E’ ancora dura, ma alla fine la battaglia la vinceremo“.
“Nessun conflitto tra questioni sanitarie ed economiche”
Il ministro Speranza si è soffermato anche sul conflitto tra sanità ed economia: “Non c’è nessun conflitto. Più insistiamo nella battaglia sanitaria e più saremo forti nel vincere la ripresa economica. Basta con i tagli, dobbiamo investire. La parola chiave è prossimità e il primo luogo di cura la casa […]. Con i soldi del decreto rilancio siamo passati al 6,7% per l’assistenza domiciliare. Il mio primo obiettivo è rendere l’Italia il primo Paese Ue per assistenza domiciliare per over-65 e dobbiamo superare la media del 10%“.
La scuola
Chiusura sulla scuola: “A decidere sui tamponi e misure deve essere l’autorità sanitaria. Si tratta della sfida più importante perché chiuderle è stata la scelta più difficile e ora dobbiamo continuare sulla linea della prudenza. Agli italiani dico di vaccinarsi perché quest’anno è ancora più importante ed ottobre è il mese giusto per iniziare. Alle regioni è arrivato il 70% in più di dosi rispetto allo scorso anno“.
Di seguito il video con le dichiarazioni del ministro Speranza