Coronavirus, lo strano caso dell’Italia. Il nostro Paese è stato tra i primi a bloccare il traffico aereo con la Cina. E ora che Francia, Germania e GB richiamano i loro cittadini Roma è in difficoltà.
Con il trascorrere dei giorni il coronavirus sembra fare più paura soprattutto in Italia. Nonostante la situazione sia sotto controllo e i casi accertati di contagio siano solo due, non si capisce esattamente l’entità del contagio.
Questo perché il nostro governo si muove controcorrente rispetto agli altri Stati europei. O Francia e Gran Bretagna sopravvalutano il problema quando richiamano i propri cittadini dalla Cina, o l’Italia lo sottovaluta quando non prende una decisione in tal senso. E la speranza come sempre è che a sbagliare siano gli altri.
Chiude ovviamente il quadro la notizia del peggioramento delle condizioni di salute della coppia di cinesi ricoverati da giorni alla Spallanzani. Si tratta degli unici due casi (al 5 febbraio) di coronavirus in Italia. Il timore è che la malattia possa uccidere anche in un paese avanzato dal punto di vista del sistema sanitario.
Coronavirus, l’Europa invita i propri cittadini a rientrare dalla Cina. L’Italia no. Conte: “Non c’è motivo”
L’Italia prende una strada diversa dal resto dell’Europa per quanto riguarda il coronavirus. Francia, Germania e Regno Unito hanno infatti invitato i propri cittadini a lasciare la Cina. I motivi alla base dell’appello sono due. Il primo ovviamenente riguarda la condizione di salute dei cittadini: il rischio legato al contagio è ancora elevato, e il fatto che nel sistema sanitario cinese siano state fatte saltare le prime teste significa che la situazione – presumibilmente – non è stata gestita proprio nel migliore dei modi. Il secondo motivo è il timore se non addirittura la sensazione che nelle prossime settimane il collegamento tra la Cina e l’Europa possa essere complicatissimo se non addirittura impossibile.
E l’Italia? Giuseppe Conte ha fatto sapere che l’Italia si è attrezzata per far tornare i cittadini italiani, ma il riferimento era ovviamente ai cinquantasei di Wuhan. “Ci manteniamo flessibili ma al momento le misure di cautela adottate rimangono assai elevate e non c’è motivo di adottarne ulteriori“.
E l’Italia ha bloccato (parzialmente) il traffico aereo con la Cina
Secondo alcuni osservatori il nostro paese sarebbe rimasto vittima di un pasticciaccio burocratico. Come noto, già alla fine del mese di gennaio, come annunciato da Conte, l’Italia ha bloccato il traffico aereo con la Cina. Gli italiani che si trovano in territorio cinese dovrebbero passare da compagnie e per paesi che non hanno bloccato il traffico aereo, ma la trattativa non sarebbe così semplice.