Emergenza coronavirus, l’Italia rischia una terza ondata di contagi. L’allarme degli esperti. E il governo corre ai ripari.
Alla luce dei dati epidemiologici, buona parte degli esperti concorda sul fatto che l’Italia rischia di dover fare i conti con una terza ondata di contagi da coronavirus. Il tutto con l’incognita della diffusione della variante inglese che sta mettendo in ginocchio la Gran Bretagna.
Coronavirus, l’Italia rischia la terza ondata
Per quanto riguarda la situazione in Italia, si attendono gli ultimi dati del monitoraggio dell’Iss. In base a quelli dello scorso 31 dicembre, che hanno fotografato la situazione alla fine del 2020, è evidente che la curva non si sta piegando come previsto e come auspicato. Resta ora da capire che effetto abbiano avuto le vacanze di Natale. Secondo gli esperti l’Italia paga il periodo tra il 6 e il 23 dicembre, quello dello shopping di Natale e degli ultimi spostamenti prima della zona Rossa a livello nazionale.
Pregliasco: “L’anno nuovo non promette bene”
A lanciare l’allarme sui rischi della terza ondata è Fabrizio Pregliasco, intervenuto ai microfoni de la Stampa.
“L’anno nuovo non promette bene. I numeri di questi giorni non consentono di stare tranquilli e prefigurano una terza ondata. Si spera che non diventi un’ondona”, ha dichiarato Pregliasco. “Gli ultimi dati dimostrano la stanchezza del lockdown, ma ora la curva rallenta troppo lentamente, per cui è urgente intervenire con nuove misure“.
Nuova stretta fino alla metà del mese di gennaio
Alla luce della situazione epidemiologica e della riapertura delle scuole fissata per il 7 gennaio, quando si procederà con la didattica in presenza al 50% per le scuole superiori, il governo sta valutando la possibilità di prorogare alcune restrizioni fino al prossimo 15 gennaio, data di scadenza del dpcm del 3 dicembre. Si dovrebbe procedere, almeno nei giorni festivi e prefestivi, con la chiusura di bar e ristoranti e con limitazioni alla circolazione.