Coronavirus, la Spagna prova a ripartire dopo due settimane di lockdown

Coronavirus, la Spagna prova a ripartire dopo due settimane di lockdown

Dopo due settimane di lockdown totale, passato il drammatico picco dell’epidemia di coronavirus, la Spagna da oggi prova a ripartire fra rigidissime misure.

MADRID – La Spagna riapre. Dopo il lockdown deciso dal governo Sanchez, il Paese iberico tenta una riapertura parziale, forte degli ultimi dati che hanno visto un brusco calo dei decessi legati al coronavirus.

Fine del lockdown tra rigide misure

La riapertura parziale prevede misure stringenti sui posti di lavoro: distanziamento, uso di disinfettanti e mascherine ecc., controlli nelle strade, la distribuzione gratuita di 10 milioni di mascherine sui mezzi pubblici a chi non può andare al lavoro sui mezzi privati e la pubblicazione di un decalogo di comportamenti igienico-sanitari corretti. Restano invece per ora chiusi scuole, cinema e teatri, ristoranti locali e bar.

Le parole del premier Sanchez

Abbiamo tutti voglia di tornare sulle strade, ma il nostro desiderio ancora più grande è di vincere la guerra ed evitare una ricaduta“, ha dichiarato il premier Pedro Sanchez, avvertendo che il Paese “è ancora lontano dalla vittoria“. 

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Fase 2 contestata

Il quotidiano El Pais sottolinea come la decisione del governo sia contestata da molti operatori sanitari e da parte delle forze politiche e amministrazioni territoriali, come ad esempio la Catalogna.

I dati della Spagna

La Spagna, secondo i dati ufficiali, è dietro solo agli Stati Uniti per numero di contagi (oltre 166 mila), davanti all’Italia. I decessi registrati sono 17.200 mentre nella Penisola i morti da Covid-19 sono praticamente 20 mila. Un dato molto significativo è quello riguardante le guarigioni: in Spagna sarebbero oltre 62 mila, ossia circa il 37% del totale, un dato molto più alto rispetto all’Italia.

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