Emergenza coronavirus, il monitoraggio dell’Iss: aumenta il rischio di una epidemia non controllata

Emergenza coronavirus, il monitoraggio dell’Iss: aumenta il rischio di una epidemia non controllata

Emergenza coronavirus in Italia, il monitoraggio del 15 gennaio dell’Iss. L’Istituto Superiore di Sanità evidenzia un peggioramento generale della situazione.

Nel suo monitoraggio del 15 gennaio, l’Iss lancia l’allarme sull’emergenza coronavirus in Italia registrando un nuovo aumento dell’indice Rt, che passa a 1,09.

Di seguito il video della conferenza stampa dell’Iss.

Coronavirus, il monitoraggio dell’Iss

Il monitoraggio analizza i dati dal 23 dicembre al 5 gennaio 2021, quindi ancora non riesce a fotografare gli effetti reali delle vacanze di Natale. Questo anche se nel monitoraggio si sottolinea come “molti dei casi notificati hanno contratto l’infezione nella seconda metà di dicembre in coincidenza delle festività. L’incremento dell’incidenza è stato comunque contenuto grazie alle misure di mitigazione adottate nel periodo festivo

Questa settimana si conferma il peggioramento generale della situazione epidemiologica nel Paese già osservato la settimana precedente“, recita la bozza del monitoraggio dell’Iss

L’Istituto Superiore di Sanità evidenzia il rischio di una epidemia non controllata e non gestibile. Inoltre rimane considerevole la pressione sulle strutture ospedaliere e sui reparti di terapia intensiva.

“La situazione indica che l’Rt e incidenza sono aumentati ma va riconosciuto che l’aumento contenuto dell’incidenza è frutto degli sforzi fatti negli ultimi 15 giorni. Ci sono regioni come Veneto e Friuli Venezia Giulia e PA Bolzano, che hanno però incidenze particolarmente elevate. Siamo quindi in una fase delicata in cui sono richieste rigorose misure di mitigazione per fare sì che la curva si appiattisca sempre di piu’ e poi possa decrescere anche in una stagione caratterizzata dall’influenza“, ha dichiarato il Presidente dell’Iss Silvio Brusaferro.

“Non potremo raggiungere l’immunità di gregge attraverso le vaccinazioni prima di 6-8 mesi ma il primo obiettivo è abbattere l’epidemia, casi gravi e decessi e rendere gli ospedali Covid-free”, ha dichiarato Rezza parlando della campagna di vaccinazione.

La situazione nelle Regioni

Per quanto riguarda la situazione nelle Regioni e PPAA, 11 sono a rischio alto, 10 a rischio moderato. Nessuna Regione è considerata a rischio basso in base ai dati epidemiologici e all’indice di rischio.

Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta presentato un Rt puntuale maggiore ad uno nel limite inferiore, e realisticamente stiamo parlando delle Regioni che dovrebbero finire in zona Arancione con la nuova ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza.

La Lombardia e la Provincia di Bolzano rischiano invece la zona Rossa. Della situazione della Lombardia ha parlato lo stesso Presidente della Regione Attilio Fontana, il quale ha fatto sapere che l’istituzione della zona Rossa sarebbe una punizione immeritata.

Si attende a questo punto l’ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza che andrà a disegnare la nuova mappa a colori dell’Italia.

Argomenti