Montezemolo: "Se non arrivano i fondi Italo sarà costretto a fermarsi"
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L’allarme di Montezemolo: “Se non arrivano i fondi promessi in tempi brevissimi, Italo sarà costretto a fermarsi”

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Luca Cordero di Montezemolo ai microfoni de il Corriere della Sera: “Il Covid è l’emergenza assoluta, ma non vorrei che diventi anche il paravento”.

Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, Luca Cordero di Montezemolo, fondatore e presidente della società Nuovo Trasporto Viaggiatori, ha fatto il punto sull’impatto dell’emergenza coronavirus sul mondo dei trasporti.

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Coronavirus, Montezemolo: “Se non arrivano i fondi promessi in tempi brevissimi, Italo sarà costretto a fermarsi”

Nel corso della sua intervista Montezemolo ha parlato della crisi dei trasporti e dei fondi annunciati dal governo che ancora non sono arrivati.

“Il decreto rilancio prevedeva la creazione di un fondo di circa 1,2 miliardi a sostegno delle imprese di trasporti a mercato, cioè alta velocità e servizio merci, da distribuire in 15 anni. Il governo ha disatteso impegni presi, siamo a novembre e non è arrivato nulla. A questo punto se non arrivano i fondi promessi in tempi brevissimi, Italo sarà costretto a fermarsi”.

Non disconosco certo l’impegno del governo ma bisogna dirci la verità: il Covid è l’emergenza assoluta, ma non vorrei che diventi anche il paravento per non affrontare di petto con urgenza problemi economico sociali del Paese”, ha aggiunto Montezemolo lanciando un appello.

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fonte foto https://www.facebook.com/ItaloTreno

La tenuta dei mezzi di trasporto

Inevitabile poi una riflessione più ampia sui mezzi di trasporto, che rappresentano un nodo critico in questa nuova fase dell’emergenza.

“I treni ad alta velocità sembrano cliniche: puliti, posti seduti e quindi tracciabili, ricambio d’aria frequente. Il ministro della Sanità il 14 luglio aveva stabilito che potessimo salire all’80% di capienza, poi un’incomprensibile marcia indietro, con la conseguenza che oggi sui treni ad alta velocità si viaggia al 50%, mentre sul trasporto locale all’80% o al 100%, senza controlli e con pericolosi ammassamenti“.

La concorrenza nei treni ha consentito di ridurre del 40% le tariffe, e la privatizzazione italiana viene citata come esempio in Europa. Si conosceva il grande rischio di una ripresa della pandemia ad ottobre, e in questi mesi c’è stato un colpevole ritardo: non si è rafforzato il trasporto locale, e i treni disponibili di Italo oggi potrebbero essere utili proprio per rafforzare la sicurezza, la qualità e ridurre l’affollamento dei regionali“.

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ultimo aggiornamento: 26 Ottobre 2020 9:40

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