Cos’è la Patente di Immunità e come funziona quella che secondo molti sarebbe la nuova frontiera della lotta al coronavirus.
Da giorni si parla con insistenza della cosiddetta Patente di Immunità, considerato come uno strumento utile per il rapido raggiungimento della Fase 2 almeno per accelerare la ripartenza delle zone bloccate dall’emergenza sanitaria.
I test sierologici
Per il conseguimento della Patente di Immunità bisogna superare il test sierologico che, banalizzando il concetto e il procedimento, ricerca gli anticorpi specifici. In questo caso quelli prodotti in risposta al coronavirus.
Si tratta di uno strumento che fornisce un’analisi che deve essere completata dal tradizionale tampone per la ricerca del Covid-19.
Coronavirus, la Patente di Immunità
Provando a semplificare il procedimento tecnico, si procede con un test sierologico che, a partire dalle tracce nel sangue, è in grado di dire se il soggetto analizzato sia entrato in contatto con il coronavirus oppure no. Nel primo caso, se i tamponi dessero risultato negativo escludendo quindi la positività, si arriverebbe alla Patente di Immunità.
Tradotto, il paziente non è contagioso (tampone negativo) e non rischia il contagio in quanto il suo organismo ha già affrontato il Covid-19. Quindi potrebbe tornare a vivere liberamente nei limiti del consentito. O comunque potrebbe tornare a lavoro senza rappresentare una minaccia e senza rischi per la propria persona.
I rischi
Non mancano ovviamente i rischi collegati alla strategia. Nel caso in cui i test sierologici siano poco affidabili potrebbero dare il via libera a persone contagiose o a rischio contagia portando a una nuova impennata del numero dei positivi.
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