Coronavirus, continua la corsa al vaccino: i giovani potrebbero dover aspettare fino al 2022 per le prime dosi. Priorità a soggetti a rischio e operatori sanitari.
Mentre procedono a ritmi serrati gli studi e i test per la messa a punto del nuovo vaccino contro il coronavirus, la comunità scientifica e la politica iniziano ad interrogarsi sul secondo problema da risolvere: a chi somministrare le prime dosi a disposizione?
Coronavirus, a chi somministrare le prime dosi del vaccino?
L’orientamento sembra uguale per tutti i governi europei e non solo. Con le prime dosi di vaccino si dovranno tutelare i soggetti a rischio. Parliamo evidentemente degli anziani e delle persone che lavorano negli ospedali, quindi a stretto contatto con la malattia. Ci sono poi le persone che presentano patologie o comunque un quadro clinico che potrebbe essere definitivamente compromesso in caso di infezione da Covid-19. Ci dovrebbero poi essere i bambini piccoli, quelli di età inferiore ai sei anni, che hanno la protezione della mascherina.
I giovani potrebbero aspettare fino al 2022
Arriviamo così ai giovani, e secondo alcune previsioni arriviamo almeno al 2022. Solo allora i giovani potrebbero iniziare ad essere vaccinati contro il coronavirus. Sia chiaro, parliamo di stime, ma la sensazione è che non siamo così distanti dalla realtà.
“La priorità l’avranno gli operatori sanitari e quelli in prima linea, su questo siamo tutti d’accordo. Ma anche in quei casi bisgnerà stabilire chi corre i rischi più alti. Poi ci saranno gli anziani“, ha dichiarato Soumya Swaminathan, ricercatrice capo dell’Oms. Di conseguenza, un giovane, e parliamo di soggetti senza patologie a rischio, quindi di un giovane in salute, potrebbe dover aspettare fino al 2022.
Questo significa che nelle scuole si dovrà continuare a mantenere alta l’asticella dell’attenzione per evitare che il Covid circoli negli istituti e arrivi quindi nelle case prima che il vaccino protegga tutti i soggetti a rischio.