Coronavirus, l’età media delle vittime è di 80 anni: il rapporto Iss sui decessi

Coronavirus, l’età media delle vittime è di 80 anni: il rapporto Iss sui decessi

Coronavirus, il rapporto Iss sui decessi: età media di 80 anni e il 97% delle vittime aveva altre patologie. Solo 1,2% under 50.

ROMA – Età media di 80 anni e il 97% di loro aveva altre patologie. E’ questo quanto evidenziato dal nuovo rapporto dell’Iss sui decessi. Secondo lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità, la Lombardia è stata la regione più colpita nella prima ondata. Nella regione guidata da Attilio Fontana da inizio pandemia è stato registrato il 39,9% del totale.

Il rapporto dell’Iss sui decessi

L’Istituto Superiore di Sanità nel suo rapporto, aggiornato al 2 dicembre, ha preso in esame le caratteristiche di 55.824 pazienti. Studio che ha confermato la differenza tra la prima e la seconda ondata.

In primavera i decessi si concentravano principalmente al Nord con Lombardia e Piemonte le regioni tra le più colpite. In autunno la situazione è cambiata e il Centrosud ha visto un aumento delle vittime. Il Lazio, per esempio, è passato dal 2,4% al 7,9%, la Campania dall’1,4% all’8,3% e la Sicilia dallo 0,9% al 6,2%. In diminuzione, invece, Lombardia (passata dal 47,6% al 27%) e Piemonte (dall’11,9% al 6,7%).

Età media di 80 anni

Nella seconda ondata si è leggermente abbassata l’età media delle vittime. In estate questa era salita a 85 anni, mentre negli ultimi mesi è scesa a 80 anni. Si ferma all’1,2% (657) il numero dei decessi under 50.

Per quanto riguarda le patologie, lo studio ha confermato che il 97% del campione preso in esame presentava altri problemi di salute. Il 3,1%, invece, non avevano patologie.

Coronavirus, si teme la terza ondata

Numeri che confermano una seconda ondata distribuita in tutta Italia senza particolare differenze. Il timore da parte di tutti gli esperti è per una terza risalita dei contagi nel nostro Paese a gennaio. Un aumento che rischia di coincidere con il via alle vaccinazioni, previsto nella seconda metà di gennaio. Per comunicare le date si attendono le approvazioni dell’Ema.

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