Emergenza coronavirus, dubbi sulla riapertura della scuola il prossimo 7 gennaio. L’appello delle Regioni al governo.
Alla luce della diffusione del coronavirus in Italia, la riapertura della scuola il 7 gennaio è a rischio. Stando ai piani del governo, annunciati dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nella giornata di giovedì dovrebbero riaprire le scuole superiori, che accoglieranno gli studenti delle superiori per la didattica in presenza del 50%. Una decisione che ha allarmato molti presidenti di Regione, che chiedono un rinvio al 18 gennaio.
Emergenza coronavirus in Italia, in dubbio la riapertura delle scuole il 7 gennaio
Il nodo evidentemente è legato al numero dei nuovi casi. L’Italia continua a viaggiare su percentuali elevate, allarmanti, che secondo diversi esperti lasciano presagire una terza ondata. Proprio alla luce dei dati le Regioni chiedono un nuovo confronto con il governo, allo scopo di ottenere il rinvio della riapertura delle scuole, che slitterebbe così al 18 gennaio.
“Se c’è preoccupazione diffusa nel paese che questa possa comportare ancora un rischio, alla luce dei numeri che ci sono, eventualmente ci si ritrova e si discute. E capiamo anche il governo cosa ritiene, visto che ho sentito anche voci che provengono da esperti che il governo utilizza per prendere decisioni che poi riguardano la parte scientifica“, ha dichiarato Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni.
Anche il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia tira il freno sul ritorno a scuola il prossimo 7 gennaio: “Con questi dati in crescita, faccio un appello al governo a riflettere bene sulla riapertura delle scuole superiori il 7 gennaio. Devono restare chiuse in tutta Italia“.
Salvini, “Io i miei figli a scuola non ce li manderei”
Critico anche il leader della Lega Matteo Salvini: “Io domando al ministro Azzolina che cosa ha fatto per rendere sicuro il ritorno a scuola di 8 milioni di studenti, i nostri figli, e di 1 milione di insegnanti. In questi mesi di chiusure quanti insegnanti sono stati assunti? Quanti nuovi scuolabus sono stati comprati? Quante nuove classi sono state preparate? Non si può trattare la scuola come un tema di serie B. Io i nostri figli in queste condizioni a scuola non ce li rimanderei“.
La stretta fino alla metà di gennaio
L’ipotesi dello slittamento della riapertura della scuola sembra trovare conferma nell’ipotesi di confermare le misure restrittive fino al prossimo 15 gennaio. Dopo l’Epifania scadrà il decreto del 18 dicembre. A quel punto misure come la chiusura di bar e ristoranti nei giorni festivi e prefestivi potrebbe essere prorogata fino al 15 gennaio.