Emergenza coronavirus, arrivano i nuovi dati: le Regioni che rischiano di diventare Zona Rossa

Emergenza coronavirus, arrivano i nuovi dati: le Regioni che rischiano di diventare Zona Rossa

Coronavirus, attesa per la riunione della cabina di regia. Possibili nuove zone rosse. In Liguria si indaga sui dati.

ROMA – Dalle indagini sui dati a possibili nuove zone rosse. Le prossime saranno ore decisive per l’emergenza coronavirus. E’ atteso tra la serata di domenica 8 e le prime ore di lunedì 9 il nuovo monitoraggio dell’Iss sull’andamento dell’epidemia in Italia.

Numeri che potrebbero coincidere con una nuova ordinanza del ministro Speranza. A rischio, come riportato dalla stampa nazionale, sono Campania e Liguria (zona arancione o rossa?). Possibile passaggio nella seconda fascia anche per Emilia-Romagna, Bolzano, Veneto, Umbria e, forse, Toscana. Dovrebbe essere zona gialla, almeno per ora, Lazio e Marche.

In Liguria si indaga sui dati, Toti: “Situazione grottesca”

Non solo monitoraggio, ma anche accertamenti per verificare eventuali manomissioni dei dati. La prima Procura, come riportato dal Corriere della Sera, ad aver iniziato degli accertamenti è quella di Genova. Un’indagine criticata dal presidente Toti: “E’ grottesco che qualcuno da Roma, per ripararsi dalle proprie responsabilità, metta in dubbio i nostri dati“.

La tensione tra Stato e Regioni continua ad essere molto elevata, tanto che il ministro Boccia ha invitato tutti a non uscire dal perimetro delle ordinanze: “Il mio appello alla Regione Calabria è di fermarsi di fronte al rigetto già avvenuto del ricorso contro il Dpcm. Il Tar del Lazio è stato chiaro“.

Francesco Boccia

La proposta di Matteo Renzi

Tensioni che potrebbero portare ad una modifica dell’articolo V. “L’altro giorno – ha detto Matteo Renzi – a Palazzo Chigi mi sembrava di sognare. Il premier e il rappresentante M5s dicevano che è il momento di inserire la clausola di supremazia con le Regioni“.

Una norma destinata a far discutere e, soprattutto, aumentare le divisioni tra lo Stato e gli enti locali. Un braccio di ferro che, molto probabilmente, durerà anche dopo la fine di questa pandemia.