Coronavirus in Italia, il ministro della Salute Roberto Speranza esclude la possibilità di un nuovo lockdown.
Nonostante l’aumento dei casi di coronavirus in Italia, il Ministro della Salute Roberto Speranza si mostra ottimista escludendo la possibilità di un nuovo lockdown, evidenziando come la situazione attuale sia decisamente differente rispetto a quella dello scorso mese di marzo, ad esempio.
Coronavirus, Speranza: “Non ci sarà un nuovo lockdown”
In un colloquio con la Repubblica e con la Stampa, Roberto Speranza ha escluso la possibilità di nuovi lockdown. La situazione non è paragonabile con quella della fase dura e inoltre il Paese è più preparato a fronteggiare l’emergenza sanitaria.
“La situazione non è paragonabile a quella di marzo […]. Io sono ottimista anche se prudente e cauto. Il nostro Servizio sanitario nazionale si è molto rafforzato. la situazione non è paragonabile a quella di febbraio-marzo, quando avevamo una curva di contagi fuori controllo e non avevamo un apparato pronto a tracciare e isolare i casi”, afferma il ministro Roberto Speranza.
Il ministro ha evidenziato come il Paese sia ormai nella fase di convivenza con il coronavirus, quindi è impossibile pensare a una fase con zero contagi, un risultato conseguibile solo con altri tre o quattro mesi di lockdown.
Le armi per contrastare la diffusione del virus sono quelle solite: mascherine, distanziamento e corretta igiene delle mani.
“Nessuno ha una ricetta per bloccare i contagi. Nessuno ha un metodo miracoloso. Nessuno ha la bacchetta magica. Noi dobbiamo affrontare questa fase rialzando il livello di attenzione sui comportamenti individuali. Sono questi che ci ha fatto piegare la curva in primavera. Mascherine, distanziamento e lavaggio delle mani“.
Sandra Zampa, probabili chiusure limitate, non il blocco di intere Regioni
Anche Sandra Zampa, sottosegretario al ministero della Salute, è allineata con il ministro Speranza nell’escludere nuovi lockdown. In un’intervista ai microfoni del Corriere della Sera, Zampa ha ammesso che chiusure mirate sono possibili, ma non si dovrebbe procedere con la chiusura di intere Regioni.
“Chiusure limitate? Questo è probabile, ma non il blocco di intere Regioni. Diverso è circoscrivere un focolaio o zone ristrette”.
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