Cina, il presidente Xi già il 7 gennaio era informato della possibile emergenza sanitaria. Seguono tredici di buio e di silenzi.
Il Presidente Xi Jinping era a conoscenza dell’emergenza legata a Coronavirus dallo scorso 7 gennaio. Il problema è che il primo intervento ufficiale è datato solo 20 gennaio. Tredici giorni dopo.
Coronavirus, il 7 gennaio Xi era già a conoscenza della possibile emergenza
“Il 7 gennaio, ho dato ordini verbali e istruzioni sulla prevenzione e il contenimento del coronavirus“, recita un discorso di Xi. Indice del fatto che il 7 gennaio fosse già a conoscenza della minaccia legata alla diffusione del coronavirus. Probabilmente non erano ancora chiari i possibili effetti così come non era preventivabile la portata del contagio, ma che qualcosa si dovesse fare era di fatto una cosa certa e accertata.
Tredici giorni di ‘vuoto’ per quanto riguarda le comunicazioni ufficiali
Il discorso in questione cambia le carte in tavole. Fino ad oggi, secondo la narrazione ufficiale, Xi sarebbe intervenuto solo il data 20 gennaio.
E in effetti proprio il 20 gennaio il Presidente, rivolgendosi alle autorità locali e ai comitati del Partito comunista, chiedeva di adottare misure adeguate al fine di frenare la diffusione dell’epidemia. Ma di fatto era già troppo tardi. Il nuovo coronavirus si era diffuso in maniera capillare tra la popolazione e avrebbe presta varcato anche i confini della Cina.
E non è tutto. La prima comunicazione di Pechino all’Organizzazione Mondiale della Sanità è datata addirittura 31 dicembre, mentre il famoso 20 gennaio il coronavirus era già stato riconosciuto come un’epidemia. Perché tra il 7 e il 13 gennaio nessuno si è mosso per fronteggiare un’emergenza sanitaria? Lo scopo era quello di tacere il nuovo virus?